Quasi 15mila giovani nella fascia d’età 20-34 anni in meno, nel Comune di Venezia. È il bilancio del calo demografico negli ultimi vent’anni.
Lo rimarca Confesercenti Metropolitana Venezia Rovigo, che ha condotto un’indagine statistica e ha analizzato le conseguenze dal punto di vista delle attività produttive: prima fra tutte la carenza di personale, specie per chi ha picchi stagionali di lavoro.
Negli ultimi due decenni – rileva Angelo Zamprotta – in Italia, il calo demografico è ai livelli massimi con un trend peggiorativo. La fascia di età tra i 20 e i 34 anni è passata in vent’anni anni dal 21,5% al 15,5% della popolazione che, in numeri, si traduce in 3 milioni di giovani in meno (fonte www.tuttitalia.it). Nel comune di Venezia, i giovani sono passati dal 18,8% al 14,5% della popolazione, ovvero circa -15mila giovani.
La conseguenza: «In una città a vocazione turistica che potrebbe vivere di accoglienza e turismo, molte aziende devono ridurre gli orari di lavoro o aumentare i giorni di chiusura per mancanza di personale».
E la soluzione? «Bisogna ridurre il costo del lavoro – continua Zamprotta – in modo da aumentare il netto in busta paga, attivare una decontribuzione di straordinari e aumenti contrattuali, concedere fondi e contributi per agevolare la formazione, snellire il sistema di assunzione in particolare quello extra, attivare un sistema serio e strutturato che faccia incontrare domanda e offerta».