Con una volontà tenace che le ha permesso di andare avanti oltre ogni difficoltà, è stata fino all’ultimo il sostegno sorridente dei meninos, i bambini brasiliani.
Anna Maria Maresca è mancata sabato 28 agosto, a Rio de Janeiro. Nel Brasile che ha tanto amato e per cui ha tanto fatto si era recata ancora una volta, nei giorni scorsi, nonostante la debolezza fisica. Insieme al marito Giovanni Gabrieli con cui – in 62 anni di nozze – ha formato una coppia solidissima e unita nell’affetto e negli ideali, aveva visitato ancora una volta la Colonia Venezia, il centro di accoglienza per ragazzi di strada creato a Peruibe, una cittadina a 160 chilometri dalla megalopoli San Paolo.
Poi, con Giovanni, Anna Maria si era recata a Rio, dove la morte l’ha portata via, a 91 anni.
Romana, così come Giovanni, Anna Maria Maresca ha legato il suo nome per molti anni a Venezia, dove il marito è stato a lungo dirigente Actv. Parrocchiana impegnata a San Giacomo dall’Orio, era rimasta affascinata da padre Giorgio Callegari, il missionario domenicano nato e cresciuto a Venezia, che in Brasile ha operato nel nome del Vangelo e della vicinanza ai poveri negli anni difficilissimi della dittatura militare.
Nei suoi ultimi anni padre Callegari aveva creato Colonia Venezia e per sostenere quell’opera Anna Maria e Giovanni si erano messi all’opera con grande passione ed efficacia, creando l’associazione Amici della Colonia Venezia di Peruibe, che Anna Maria ha presieduto fino a pochi mesi fa.
Nel tempo, specie dopo la morte prematura di padre Giorgio, l’opera dei coniugi veneziani è stata la principale fonte di sostegno per Colonia Venezia: centinaia di migliaia di euro raccolti grazie alle iniziative di Maresca e Gabrieli hanno consentito a migliaia di ragazze e ragazzi brasiliani di avere la certezza di un pasto e di un luogo in cui, per metà giornata, essere lontani dalla strada e dai suoi pericoli (droga e prostituzione, in primo luogo). Inoltre, per tanti meninos ora divenuti adulti, il centro è stata l’occasione per crescere culturalmente e per assumere consapevolezza della propria dignità individuale e civile.
I viaggi a Peruibe e in Brasile, che Anna Maria e Giovanni hanno regolarmente organizzato per tanti anni, sono stati un’occasione rara per conoscere le fatiche dei poveri, l’importanza delle realtà solidali create per dare loro una vita dignitosa e anche occasioni per conoscere l’immenso Paese sudamericano.
La delicatezza, il coraggio, la convinzione, l’indifferenza alla fatica e l’amore per la compagnia – doti che Anna Maria ha avuto copiose, come qualcuno ha ricordato in un post sui social – l’hanno condotta a impegnarsi fino all’ultimo, fino a quest’ultimo viaggio in cui ha detto ancora una volta il suo “eccomi” sorridente.
Giorgio Malavasi