Calano, rispetto al 2022, le donazioni. E l’Avis comunale di Venezia sta già correndo ai ripari, mettendo in campo una serie di iniziative volte ad ampliare ulteriormente il bacino degli utenti, rivolte soprattutto ai più giovani.
A fine luglio di quest’anno le donazioni complessive sono state – tra sangue, plasma e piastrine – circa 2.650, l’anno scorso intorno alle 2.870. Una flessione che ha raggiunto percentuali più significative nei primi mesi del 2023, poi attestatasi attorno al -7% negli ultimi. Di certo hanno giocato a sfavore le tensioni venutesi a creare fino all’elezione del nuovo direttivo, preceduta – come ricorda l’ufficio di presidenza – da un periodo in cui le attività di promozione al dono hanno subìto un’improvvisa battuta d’arresto.
Ma ora l’Avis veneziana, che comprende gli iscritti di città storica ed isole, è pronta a voltare pagina e punta a recuperare terreno attraverso una rinnovata presenza sul territorio, grazie all’utilizzo dei canali social, avviando o consolidando alcune collaborazioni ed entrando nelle scuole. D’altronde la fascia dei giovani è quella su cui bisogna continuare a puntare, alla luce di percentuali che mostrano come al momento sia la più debole. Lo zoccolo duro si conferma quella tra i 46 e i 55 anni (il 30% circa), poi tra i 56 e i 65 anni (poco più del 24%). La fascia fra i 35 e 45 raggiunge il 16,3%, mentre quella dai 26 ai 35 arriva al 14,6%. I giovani tra i 18 e i 25 anni sfiorano infine il 12%. Motivo che ha spinto l’associazione a coinvolgere sempre di più le classi quarte e quinte delle scuole superiori, mettendo in piedi una rete di volontari, ex docenti, che portino avanti il progetto con il vicepresidente dell’Avis provinciale, Fabio Reggio, che insegnava proprio nella città d’acqua. Un’iniziativa che – come confermato dall’ufficio di presidenza – sarà concordata nei dettagli insieme agli istituti, docenti e dirigenti scolastici.
Forte il sostegno del Comune, che in giugno ha inaugurato a Sant’Elena una panchina rossa, in occasione della Giornata mondiale del donatore, insieme alla sezione comunale dell’associazione. Quanto di buono fatto dalla precedente organizzazione verrà portato avanti e consolidato; e intanto l’Avis si sta mettendo in contatto con quei donatori meno costanti, che non si recano al Centro trasfusionale dell’ospedale Civile da un po’. Un modo per colmare il gap di questi mesi nel più breve tempo possibile, condizionati anche dal calo fisiologico delle donazioni che solitamente si registra in estate. I contatti presi in precedenza con Venezia Calcio e Reyer maschile e femminile hanno già dato i loro frutti e l’intento è quello di mantenere vivo anche quest’anno il prezioso sodalizio. Se nel primo caso era stata offerta agli “avisini” la possibilità di prendere parte ad una partita a titolo gratuito, iniziativa che l’Avis auspica di riproporre, nel secondo si sta lavorando per siglare un accordo che punti ad una sensibilizzazione al dono tra i tifosi del territorio comunale.
Sempre nell’ottica dell’ampliamento del bacino di utenza, l’obiettivo è infine quello di provare ad intercettare anche le varie comunità straniere, qui residenti. L’appello al dono non si fa attendere e l’associazione lancia anche l’appuntamento con la 71. “Festa della donatrice e del donatore” che si terrà il prossimo 24 settembre nella Scuola Grande di San Teodoro.
Come da tradizione un’occasione per celebrare e premiare i soci più virtuosi, in termini di donazioni raggiunte, e per ascoltare alcune testimonianze. Ad aprire la giornata sarà, alle 8.30, la Messa celebrata nella Basilica di San Marco.
Marta Gasparon