C’è chi ha pensato di pesarlo quel chicco di grandine enorme caduto ieri sera in Riviera del Brenta: 169 grammi (nella foto di apertura). Potenzialmente mortale, se fosse arrivato in testa a qualcuno. Fortunatamente non è successo, ma è successo che di danni se ne sono visti parecchi.
Ieri sera, infatti, una violentissima grandinata di oltre 20 minuti ha raso al suolo raccolti e colpito violentemente anche abitazioni, strutture e macchinari. I comuni più colpiti sono Campagna Lupia, Camponogara, Dolo, Fiesso d’Artico, Stra.
“La grandine di una pezzatura straordinaria, un chicco di grandine dal peso vicino ai due etti- afferma Michele Terrin segretario di zona di Coldiretti Dolo- non ha lasciato scampo alle coltivazioni di mais che sono state rase al suolo, così anche per le foraggere come l’erba medica andate completamente distrutte, ortaggi, piante e vigneti. Stiamo visitando le aziende per vedere i segni devastanti della grandine, non ci sono più serre- la grandine che di solito rimbalza via, questa volta ha bucato le tende facendo penetrare l’aria che le ha completamente abbattute; strutture, attrezzi e capannoni riportano danni ingenti così come le reti antigrandine non hanno retto alla violenza della tempesta mentre i cristalli dei furgoni sono stati per la maggior parte rotti. La furia del maltempo ha portato distruzione- conclude Terrin. “Abbiamo chiesto l’intervento dei tecnici di Avepa- dichiara Giovanni Pasquali direttore di Coldiretti Venezia – che nei prossimi giorni faranno sopralluoghi nelle aziende prendendo atto dei danni ingentissimi”.
“L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – afferma Tiziana Favaretto presidente di Coldiretti Venezia- i cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio”. Un obiettivo che – sottolinea Coldiretti – richiede un impegno delle Istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no ogm alla quale la Commissione Europea, anche grazie al nostro pressing, sta finalmente aprendo le porte. Stiamo già lavorando per migliorare la sostenibilità attraverso le tecnologie, che ad esempio consentono un risparmio di acqua anche del 30% rispetto al passato ma per l’adattamento climatico – conclude Coldiretti – è fondamentale aumentare gli investimenti nell’innovazione e nell’agricoltura di precisione, anche attraverso risorse Pnrr.