Il mese di giugno che sta terminando ha registrato, nel centro storico di Venezia, un calo di presenze e arrivi del -1,9 % in confronto a giugno 2022.
Le attività che hanno risentito di più sono i pubblici esercizi, attività commerciali e artigianali, tradotto in volume d’affari pari a -7,8%. Tuttavia, sono numeri in linea con il pre-COVID.
“Da un lato – commenta Emiliano Biraku, Vicepresidente di Confesercenti Metropolitana di Venezia e Rovigo – il calo è legato dall’aumento dell’inflazione e di conseguenza da una minore capacità di spesa dei turisti; dall’altro lato la stagione 2022 è stata la stagione (anormale) della ripresa e del recupero dei viaggi dopo due anni di pandemia”.
I dati di previsione elaborati da Assoturismo Confesercenti e raffrontati con quelli dell’Osservatorio regionale sul turismo relativi al 2022, fanno emergere che nonostante il calo delle presenze turistiche registrate nel mese di giugno, per il turismo veneziano si prevede un’estate calda: nel trimestre estivo dovremmo registrare 1,78 milioni di presenze, circa 37 mila in più rispetto all’estate 2022 (+2,1%), e 4,06 milioni di arrivi, circa 95 mila in più rispetto all’estate 2022(+2,4%).
“A trainare la crescita – continua Biraku – ancora una volta, sono i turisti stranieri (+9,6%). Previsioni positive, che potrebbero anche migliorare: la sensazione di tutto il comparto è che i valori torneranno oltre i livelli pre-Covid grazie alle partenze di coloro che ancora non hanno programmato il viaggio”.
Per il settore alberghiero le aspettative di crescita si attestano al +6,4%, trainate dal +10,7% di richieste giunte dai mercati esteri. Prenotazioni in crescita anche per il settore extralberghiero, con un +5,9%; ancora determinanti sono le richieste degli stranieri, stimate al +8,4% rispetto al 2022. Per l’estate la crescita stimata degli italiani è del +5,7%, mentre le presenze straniere aumentano del +9,7%. Cresce anche il grado di internazionalizzazione della nostra città, che ospiterà prevalentemente stranieri (64,5% del totale).