Si è tenuta lunedì 5 giugno la celebrazione per il 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri: a Venezia la cerimonia si è svolta nella sede del comando provinciale Carabinieri a San Zaccaria. Riportiamo qui di seguito una riflessione.
Gli uomini e le donne della sicurezza, della prossimità, del vicinato , della condivisione del disagio e delle preoccupazioni dell’intera comunità nazionale, sono coloro che, custodi della Carta costituzionale, hanno fatto una scelta di campo, schierandosi dalla parte della legalità. Sono gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri che con le altre forze Armate e di Polizia rappresentano il sicuro baluardo per la tutela dei diritti. In ogni provincia, la celebrazione per il 209° anniversario della fondazione dell’Arma dei Carabinieri si è distinta per le sue peculiari specificità territoriali. A Venezia, nel vecchio monastero benedettino di San Zaccaria, sede del comando provinciale Carabinieri, la cerimonia, intrisa della storia di quei luoghi, ha reso ancora più evidente la meritoria attività dell’Arma che dialoga con l’uomo contemporaneo attraverso la dedizione e la determinazione nel perseguimento del bene comune. Certamente, i risultati lusinghieri conseguiti dall’Arma nella Città metropolitana di Venezia nell’anno 2022, così come illustrati dal comandante, generale Conforti, hanno rassicurato la cittadinanza e le tante autorità intervenute, di cui ne hanno preso atto con soddisfazione, ma la presenza dei Carabinieri in ogni piccola o grande comunità resta il valore aggiunto di una forza di polizia che, quotidianamente, si interfaccia con il cittadino, nutrendo piena fiducia ed avvertendone il bisogno, soprattutto nei momenti di difficoltà.
Nei contesti più diversi l’Arma oggi si confronta con le esigenze della collettività, come la sicurezza sui luoghi di lavoro, la tutela dell’ecosistema e del patrimonio culturale e, negli anni, la Benemerita ha conquistato la cittadinanza perché non più percepita come caserma, inaccessibile entro le mura perimetrali, ma come spinta propulsiva per una nuova pedagogia che si snoda attraverso incontri con gli studenti e gli anziani, oltre che per la difesa dei deboli e degli sfruttati. Un’azione non esclusivamente repressiva, ma anche preventiva, che consente all’Arma di tessere un dialogo costruttivo ed indispensabile con la popolazione anche per affievolire tensioni sociali. Il dovere del ricordo, della memoria dei suoi martiri per la difesa della libertà e dei diritti, della forza morale che muove ogni appartenente all’Arma e dell’orgoglio di coltivare le proprie radici, sono le ragioni che fortificano la speranza per migliorare le condizioni della società e che rendono quanto mai attuale la celebrazione annuale della festa della sua fondazione. L’Arma non si è conformata allo spirito dei tempi, piuttosto è riuscita a leggere i segni dei tempi per affrontare le sfide più ardue, restando sempre al fianco del cittadino. La festa, dunque, come momento che interpella la coscienza di ognuno per essere promotori di un umanesimo in cui diritti e doveri corrono paralleli verso il medesimo orizzonte. Tutto questo è avvenuto a San Zaccaria, dove la società civile si è stretta attorno all’Arma per rafforzare insieme la stagione dei diritti perché, come diceva Charles Baudelaire, “fare il proprio dovere tutti i giorni e confidare in Dio, per l’indomani”.
Michele Di Bari