Se pensi a Mestre come ad una città cresciuta in modo disordinato, l’area della collaborazione di S. Maria di Lourdes e Santa Rita ne è un prototipo perfetto. A guidare entrambe le parrocchie, da quattro anni, è don Marco Scaggiante. La zona presenta diverse criticità, con un’inevitabile ricaduta pastorale.
«Il contesto – riferisce il parroco, alla vigilia della Visita Pastorale del Patriarca che si terrà sabato 13 e domenica 14 maggio – si sta impoverendo, come pure la partecipazione alla vita comunitaria. Anche se non siamo ai minimi storici. Tantissime case Ater sono chiuse, così molte giovani famiglie non riescono a venire ad abitare nel nostro quartiere».
Sì, la ripresa c’è, ma non è significativa. La percentuale di persone anziane è elevata. Il 42% degli abitanti è sopra i 65 anni. Gli 11 battesimi del 2022 sono stati surclassati dagli 84 funerali dello stesso anno. Inoltre il numero degli stranieri è alto: soprattutto bengalesi, nigeriani e in genere asiatici e africani. Qui sono presenti anche una chiesa evangelica (che coopera con la S. Vincenzo parrocchiale) e un Centro islamico.
Si cercano idee per favorire l’integrazione di culture così diverse. Addirittura si sarebbe pensato di trasformare via Piave in una rambla, chiusa due volte a settimana. Ma se è vero che quest’area cerca di darsi un’anima, è vero anche che le soluzioni concrete non sembrano ancora vicine. Un contesto in cui l’identità comunitaria appare “offesa” da un turismo mordi e fuggi. Diretto a Venezia, naturalmente.
«La posizione è strategica e invitante: un quarto d’ora dall’aeroporto e la stazione dei treni limitrofa». Ecco perché si moltiplicano offerte ricettive tra alberghi, B&B e affittanze brevi. C’è poi il problema dei senza fissa dimora e dello spaccio. La sicurezza è una questione sentita: «Girare la sera non è facile; si sono verificati episodi di rapina e aggressione. Per questo si è pensato di anticipare l’orario della Messa del sabato sera fissando tutti gli incontri del catechismo alla domenica, dopo la celebrazione delle 9.30». Che comunque raduna una fetta del tutto minoritaria di residenti. «I praticanti sulla carta sono il 2-3%; in realtà, è difficile quantificarli». (G.C.)