Sono circa 10mila le persone diabetiche censite nei Distretti di Mestre e Venezia della Ulss 3: solo nel 2016 si sono registrati circa nuovi 1000 casi. Come dire: 3 nuovi pazienti al giorno. Di queste 10mila persone, il 50% è gestito in stretta collaborazione coi medici di medicina generale. Numeri importanti per una patologia altrettanto importante: basti ricordare che la Organizzazione Mondiale della Sanità la inquadra come una delle principali emergenze sanitarie di oggi.
“Del resto – ha subito evidenziato il responsabile del Servizio delle Malattie Endocrine del Ricambio e della Nutrizione dell’Ospedale dell’Angelo, il dottor Carlo De Riva (nella foto con la sua équipe) – si tratta di una malattia davvero pericolosa, perché silente. Si manifesta cioè prima in maniera asintomatica e quando la si scopre, spesso ha già fatto i suoi danni: il 20% dei casi che scopriamo tardi, infatti, presentano purtroppo già qualche complicanza come l’insufficienza renale, problemi cardiovascolari, la retinopatia, il piede diabetico, ecc.”.
Dai dati regionali si stima che circa 5 persone su 100 sono malate di diabete e non sanno di averlo. “Ciò fa ipotizzare – aggiunge il dottor De Riva – che nei Distretti di Mestre e Venezia ci potrebbero essere altre 2000 persone col diabete senza saperlo”. Cosa fare allora per contrastarla? Si lavora su più fronti. Prima di tutto va ricordato che gli specialisti ospedalieri hanno condiviso un Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) coi medici di famiglia che permette, da un lato, di avere una mappa dei soggetti più a rischio (per famigliarità e sovrappeso) e, dall’altro, una collaborazione nella gestione di quei pazienti già inquadrati con la terapia.
Poi bisogna lavorare molto sulla prevenzione: ad esempio, per chi è più a rischio, eseguendo annualmente un semplice esame del sangue. Poi, cercando di rispettare stili di vita corretti, soprattutto cercando di mangiare bene e sano evitando la sedentarietà. “Oggi – ha continuato il Direttore Generale della Ulss 3 Giuseppe Dal Ben – sempre di più si sente parlare di “Diabesità” e non è un caso. Perché il diabete viene sempre più associato e insorge in chi è in sovrappeso-obeso. Pertanto, le regole del comportarsi bene con il proprio corpo per guadagnarne in salute, non vanno mai dimenticate, soprattutto quelle che ci invitano a tenerci in movimento evitando l’auto se possiamo, idem per l’ascensore. Dedicando almeno una mezz’oretta al giorno per fare una passeggiata: questo piccolo gesto riduce il rischio di ammalarci”.
Il diabete mellito è una malattia cronica caratterizzata dall’aumento della concentrazione di glucosio nel sangue. Quando l’insulina è prodotta in quantità insufficiente dal pancreas, nel sangue si avranno livelli di glucosio più alti del normale (iperglicemia) favorendo, così, la comparsa del diabete mellito. Dati regionali recenti (Osservatorio Arno Diabete in Veneto, 2014) indicano una prevalenza del diabete nella nostra Regione del 5.6% e un aumento dei casi di circa il 70% in 15 anni. A questi vanno aggiunti i soggetti che sono diabetici ma ai quali non è ancora stata fatta la diagnosi (diabete non noto). Oltre il 99% della popolazione diabetica è affetta da diabete tipo 2, meno dell’1% da diabete di tipo 1.
La malattia è subdola, e, se non controllata adeguatamente, può portare negli anni alla comparsa di complicanze. Ecco perché è importante rivolgersi al medico di famiglia per eseguire accertamenti finalizzati alla sua diagnosi precoce e quindi a un ottimale trattamento.