Patronato riaperto. E presto riaprirà anche la mensa per i poveri. La parrocchia di Altobello sta vivendo una fase di rinnovata vivacità: merito del desiderio della comunità cristiana di impegnarsi, ma anche del nuovo parroco e dei suoi collaboratori.
Nella parrocchia che sta per ricevere la Visita pastorale del Patriarca, sabato 29 e domenica 30 aprile, il cambio dei sacerdoti è recente: da pochi mesi è parroco padre Roberto Marongiu, 63 anni.
«La prima impressione – osserva – è stata positivissima: ho trovato cristiani molto impegnati e appassionati. Le catechiste, il gruppo liturgico, il coro, i gruppi d’ascolto…, ma in generale tutti hanno desiderio di vivere con fervore l’esperienza cristiana e di comunità. E io li sostengo e l’ho già detto nelle prediche: qui non c’è padre Roberto, ma c’è Roberto, a servizio della parrocchia, e voglio che facciamo le cose insieme, perché siamo tutti figli di Dio. Mi sta a cuore che cresciamo insieme nella comunione, tutti siamo uno».
La prima cosa che è ripartita è stata il patronato, riaperto ora per ospitare incontri ma anche feste di compleanno e ritrovi. «E la prossima cosa – riprende il parroco – sarà la mensa dei poveri: è una delle cose che ho a cuore. D’altronde ho sempre lavorato molto per i poveri e prima ancora di venire qua sapevo della mensa: sono perfettamente in linea con i parrocchiani che desiderano riaprire, anche perché vediamo che ci sono tanti poveri che bussano alle nostre porte».
La sala da pranzo è già stata imbiancata – ha provveduto lo stesso padre Roberto a lavorare con i pennelli – e le cucine sono in fase di riorganizzazione. Certo, le strutture hanno un po’ d’anni…: «Sarebbe bello avere una nuova cucina, vediamo se qualcuno ci può aiutare».
E adesso che siamo alla vigilia della Visita del Patriarca, che cosa è lecito attendersi da questo evento? «Mi aspetto – conclude padre Roberto – che il Patriarca porti un po’ di calore come padre della Chiesa di Venezia e faccia sentire alla comunità cristiana che lui c’è, che è presente anche se ovviamente non può essere sempre qui. I cristiani si erano un po’ raffreddati, un po’ smarriti nel periodo della pandemia; ora c’è una certa ripresa, ma c’è bisogno che sentano il calore del pastore, che è il Patriarca».
Giorgio Malavasi