È Gianfelice Rocca il nuovo presidente vicario della Fondazione Cini; ed entro il 2023 succederà a Giovanni Bazoli. Lo ha annunciato stamattina, nell’isola di San Giorgio, il presidente Bazoli, che dopo 23 anni al timone dell’istituzione si avvia a cedere il testimone.
«Non so come non mi sia venuto in mente prima – esordisce Bazoli – il nome di Gianfelice Rocca. È come riconsegnare la Fondazione nelle mani del suo fondatore». In effetti l’illuminazione nasce da una lettera ritrovata da Bazoli qualche tempo fa e inviata nel 1975 a Vittorio Cini da Agostino Rocca, nonno del presidente appena designato e a sua volta imprenditore.
La scelta è nel segno della continuità: 75 anni, milanese, una laurea in fisica, Gianfelice Rocca è presidente del Gruppo Techint, uno dei più grandi attori mondiali nel campo della siderurgia, dell’energia e delle infrastrutture: nel 2022 ha fatturato 27 miliardi di dollari e conta su circa 55mila dipendenti. In Italia, poi, nasce da Rocca e dai suoi collaboratori l’impresa di Humanitas, l’ospedale milanese che è anche centro di ricerca e sede universitaria.
«Raccolgo l’invito a presiedere la Fondazione – esordisce Gianfelice Rocca – con spirito di servizio per dare una mano alla tradizione di due famiglie – Cini e Rocca – che hanno avuto in comune soprattutto una cosa: la passione per l’industria e le idee. Ora si tratta, innanzitutto, di allargare e assolutamente non cambiare i sostenitori della Fondazione per unire passione imprenditoriale e progetti. La Fondazione Cini è per sua natura uno sforzo collettivo. Poi ci sono tre linee d’azione che vorrei perseguire…». (G.M.)
(L’articolo completo uscirà in Gente Veneta di carta, in distribuzione da giovedì 20 aprile).