«Carissimi, c’è un senso costante nei Vangeli della Pasqua e che, anche quest’anno, ci è affidato.
A Pasqua si va incontro al Signore e si scopre che, in realtà, è Lui che ci viene incontro. Ecco perché l’incontro pasquale col Risorto genera uno stupore inatteso e va oltre le nostre umane aspettative.
Lo hanno sperimentato Pietro e Giovanni, correndo al sepolcro, preceduti dalle donne che sono state le prime testimoni della Pasqua.
La Pasqua ci pone dinanzi ad un annuncio che viene da testimoni che tutto si attendevano ma non d’incontrare Gesù vivo. Sì, la Pasqua è il giorno che cambia le sorti dell’umanità perché la morte, che da sempre tacitava anche gli uomini più potenti, è stata sconfitta; d’ora in poi, la morte non sarà più l’ultima parola. Gesù ha vinto la morte!
Dinanzi alla morte, le uniche reazioni possibili erano silenzio e resa o, al più, le enigmatiche parole del Qoelet: “Chi sa se il soffio vitale dell’uomo sale in alto, mentre quello della bestia scende in basso, nella terra?” (Qoelet 3,21).
Lasciamo, allora, risuonare dentro di noi il messaggio dell’angelo alle donne, giunte al sepolcro pensando di compiere un atto di pietà verso un morto: “So che cercate Gesù, il crocifisso. Non è qui. È risorto, come aveva detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto… È risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete” (Mt 28, 5-7).
Pasqua è sorgente di una speranza, di una gioia e di una vita nuova che siamo chiamati ad accogliere e a trasfigurare nella nostra vita.
Al Risorto affidiamo nella speranza – che è certezza! – le nostre preoccupazioni personali, quelle dei popoli e dell’umanità intera.
Pasqua sia davvero, per ognuno di noi, “andare” incontro all’Amore onnipotente di Dio che si manifesta più forte della morte e quindi ci dona, finalmente, quella gioia che legittima le ragioni della Festa.
Rivolgiamo un particolare augurio al Santo Padre Francesco, dopo il recente ricovero, e lo vogliamo ricordare con affetto.
Chiediamo, infine, per la Chiesa che è in Venezia il dono dello Spirito del Risorto perché sostenga e guidi il prosieguo del Cammino sinodale che, dopo il momento dell’ascolto, entra nel tempo “sapienziale”.
L’annuale celebrazione della Pasqua possa dar nuova forza al Popolo di Dio impegnato nei sentieri, a volte difficili, del nostro oggi; questo cammino ci conduce all’incontro con Gesù Risorto!
Buona e Santa Pasqua a tutti».
Francesco, patriarca