«Ogni anno il Servizio idrico integrato Veritas restituisce all’ambiente 88 milioni di metri cubi di acque reflue che, grazie alle tecnologie di cui sono dotati gli impianti, vengono depurate e reimmesse, per oltre il 44%, nel mare Adriatico, anche attraverso la condotta di scarico dell’impianto di Fusina che sbocca poi a ben più di 10 chilometri dalle spiagge del Lido. Il resto delle acque reflue viene reimmesso per il 20,28% nella laguna di Venezia, per il 19,50% nei fiumi Brenta, Sile, Piave e per il 15,70% nei corsi d’acqua minori».
Ecco alcuni dei dati che l’ingegner Maria Chiara Zaccone, responsabile Processi e Tecnologia Acque Reflue di Veritas, propone agli studenti del liceo Bruno-Franchetti, in visita agli impianti di Fusina, alla scoperta del funzionamento del depuratore, che ogni giorno raccoglie e ripulisce circa 100mila metri cubi di acque reflue provenienti da scarichi di fogne, lavandini, docce, cucine, strade etc. per un bacino di utenza complessivo di circa 400mila persone (abitanti equivalenti).
I liceali mestrini prendono infatti parte al progetto europeo Erasmus Water Footprints and Literacy Education (Wafle) che coinvolge studenti delle scuole superiori di Grecia, Italia, Portogallo, Spagna e Turchia.
Il progetto Wafle è centrato sull’obiettivo 6 dell’Agenda ONU 2030 per lo sviluppo sostenibile, che dice: “Garantire a tutti l’accessibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari”.
«Il progetto vuole accompagnare gli studenti in un percorso di “alfabetizzazione idrica”, ritenuta una priorità per l’acquisizione di uno stile di vita sostenibile», racconta Emanuela Caputo, docente di Scienze. «Si punta al raggiungimento di un livello di conoscenza che includa la capacità di comprendere le informazioni di base circa le risorse idriche, il loro utilizzo e la loro gestione da un punto di vista sostenibile e l’importanza e necessità dell’acqua per la vita».
Il gruppo di studenti mestrino ha già partecipato a varie attività di studio all’estero, nelle sedi degli altri istituti coinvolti dal progetto Wafle.
«Si tratta di stimolare nei giovani partecipanti la piena consapevolezza che la tutela dell’acqua è un cardine fondamentale per la sopravvivenza umana – sottolinea Giusy Carestiato, docente di inglese- mettendo in pratica un utilizzo consapevole e conservativo delle risorse idriche, anche nella propria vita quotidiana».
Ma 88 milioni di metri cubi di acque depurate a cosa corrispondono? «Possiamo immaginare – conclude l’ingegner Zaccone – che, con i reflui depurati da Veritas ogni anno, si potrebbe riempire 143 volte l’intero volume dell’ospedale dell’Angelo di Mestre, mentre ciascuno degli 800.000 utenti del territorio, servito da Veritas, riempie ogni anno, con i propri scarichi reflui, un appartamento di 45 metri quadrati da pavimento a soffitto».