È Roberta Rizzo la vincitrice del Premio Donna 2023, consegnato l’8 marzo in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, presso la sede del The St. Regis Venice. Giunto alla seconda edizione, il Premio Donna viene promosso dalla testata giornalistica 25venice.press, diretta da Nadia De Lazzari, in collaborazione con Confcommercio Ascom Venezia, e ha lo scopo “di dare voce a una donna del territorio veneziano che si è distinta nel campo lavorativo, culturale e sociale”.
«Sono davvero lusingata per questo premio», ha commentato Roberta Rizzo titolare con il fratello dello storico Pastificio Giacomo Rizzo, che porta avanti la tradizione della pasta fresca in Salizada San Giovanni Grisostomo da ormai cinque generazioni. Era stato il bisnonno infatti ad aprire un primo laboratorio nel 1905, in campo Santa Margherita. Seguì un primo trasferimento a San Giacomo dall’Orio, che coincise con il disastro dell’acqua alta del 1966 e la ripartenza da zero, dopo che tutti i macchinari erano finiti sotto acqua deteriorandosi irrimediabilmente. Infine lo spostamento nella sede attuale e nel frattempo la trasmissione del mestiere e dei saperi di padre in figlio. Anzi figlia. Roberta, donna eclettica dai mille interessi (è tra l’altro la voce di un gruppo molto noto in città, il Collettino) prende in mano con il fratello Andrea le redini dell’attività, proseguendo nella tradizione di famiglia che vede il Pastificio innovarsi continuamente per tenere testa ai tanti cambiamenti della città e della clientela. «Sappiamo bene cosa è diventata Venezia, purtroppo. Lo spopolamento significa avere molti clienti abituali in meno. Ma ci sono anche i turisti che apprezzano le nostre proposte. E tanti di loro tornano da noi, anche a distanza di 20 anni», racconta Roberta. I cambiamenti riguardano anche la trasformazione – talvolta in meglio talvolta in peggio – di alberghi e ristoranti. «Avevamo molti alberghi che si rifornivano da noi, oggi invece quelli più grandi preferiscono fare tutto nella loro cucina interna, compresa la pasta fresca. Mentre i ristoranti raramente richiedono la qualità dei nostri prodotti, perché la qualità ha un costo». Una delle prerogative dei prodotti del Pastificio (pasta fresca, ravioli, tortellini…) è infatti la lavorazione: «Nella creazione della pasta utilizziamo gli ingredienti interi, lavorandoli come se fosse un prodotto fatto in casa, a differenza delle lavorazioni industriali dove si utilizzano le polveri. Il risultato ovviamente è molto diverso. Dobbiamo a nostro padre Giacomo (omonimo del bisnonno, ndr) la curiosità e la creatività di sperimentare nuovi abbinamenti, nuovi ingredienti. E questo viene molto apprezzato. I nostri ravioli al curry sono diventati una specialità unica, richiestissima».
Adesso nel Pastificio lavora anche uno dei figli di Roberta e siamo così alla quinta generazione: «Questo premio è un riconoscimento non solo per me ma per tutta la nostra famiglia e per i nostri dipendenti, che sono con noi ormai da tantissimi anni. Se siamo ancora qui, lo dobbiamo alla passione, alla curiosità e alla creatività di tutti». Nel corso della cerimonia di premiazione, Roberta Rizzo ha ricevuto il Leone di San Marco d’argento offerto da Meneghetti l’orafo di Venezia, mentre ognuna delle donne presenti è stata omaggiata con un tulipano giallo da “I Tulipani del Brenta”. Presenti alla cerimonia l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga e il presidente di Confcommercio Ascom Roberto Magliocco. «La storica famiglia Rizzo rappresenta un’eccellenza veneziana che tutti conosciamo e una tradizione perfettamente integrata con il territorio. E’ anche grazie alle donne e al supporto della associazioni di categoria – ha commentato l’assessore Costalonga – che Venezia può offrire prodotti di qualità e un alto livello di occupazione». Complimentandosi con lei, Roberto Magliocco ha ricordato che «Roberta Rizzo è esponente di quegli imprenditori veneziani che con la loro attività hanno contribuito alla crescita sociale, culturale ed economica di Venezia. Questo Premio – ha aggiunto Magliocco – vuole essere un riconoscimento alla professionalità, alla passione e al coraggio di rischiare, ad un’attività tramandata di generazione in generazione che ha unito tradizione e innovazione e che ha sempre saputo essere propositiva per rimanere tenacemente nel mercato. Spero possa essere di esempio per i giovani».
Serena Spinazzi Lucchesi