Pubblicato il bando per il servizio civile: tra i progetti anche la Pastorale Universitaria veneziana
l 15 dicembre di quest’anno ricorrevano i 50 anni dal riconoscimento del diritto all’obiezione di coscienza, avvenuto nel 1972 con la legge 772.
In quegli stessi giorni il Dipartimento per le Politiche giovanili e il Servizio Civile Universale ha pubblicato il bando per la partecipazione ai progetti per il 2023-2024.
Anche la Pastorale Universitaria veneziana figura tra i progetti in cui un giovane può prestare il proprio servizio. Svolgere servizio con la Pastorale nello specifico significa curare una proposta per gli studenti universitari e le altre persone che operano in ambito accademico, organizzando momenti di approfondimento culturale ma anche di preghiera e crescita spirituale.
I due volontari di quest’anno sono Andrea Mingardo e Anna Laura Rossi. Lui, 26 anni, mestrino, si racconta: «Sono diplomato in grafica e comunicazione e dopo qualche lavoro ho voluto tentare il servizio civile, scegliendo questo progetto, scoperto tramite i canali social della Pastorale Giovanile». Racconta invece Anna Laura, bolognese fuorisede: «Sono venuta a Venezia per studiare lingue e ora, a 23 anni, ho appena iniziato la magistrale. Vedendo il progetto della Pastorale Universitaria l’ho scelto subito, fra tutti quelli proposti, nonostante non conoscessi questa realtà. Mi è sembrato perfetto per mettermi in gioco approfondendo anche i miei interessi e rendendomi utile per chi, come me, cerca di vivere Venezia più a fondo. Ora che sono passati tre mesi dall’inizio del servizio, sono contenta di questa scelta perché si è rivelata ancora più preziosa: ne sono una prova tutti quei momenti che ci troviamo a condividere al Centro Scalzi, un luogo in cui la gentilezza e bellezza delle persone crea un’atmosfera intima. Mi sento come a casa».
Perché questa scelta, Andrea? «Volevo mettermi in gioco non più da ragazzino, ma da giovane che desidera offrire ad altri giovani occasioni di cultura, ma anche di crescita spirituale e artistica. È un dare e ricevere qualcosa anche in uno scambio di fede: offro un servizio e delle opportunità (che sia una conferenza, un incontro spirituale, una visita guidata), ma ricevo anche tanto: il riscontro, la gratitudine e la curiosità dei giovani consentono già di essere ripagati».
Quali sono le principali opportunità e problemi che vedete in Venezia nello svolgimento del servizio? Rispondono insieme: «Venezia ha sia criticità che punti di forza: una proposta culturale di rilievo anche internazionale, molto vasta considerando la limitatezza dello spazio, e un gran numero di studenti e giovani attirati dalle università e pronti a conoscere la città. D’altra parte, però, proprio la limitatezza spaziale fa sì che non ci siano luoghi dedicati ai giovani: finiscono per ritrovarsi nei soliti campi, come Santa Margherita, per riuscire a vivere appieno la vita universitaria, che non è fatta solo di studio, lezioni, esami e biblioteche. Abbiamo bisogno di occasioni per conoscere gli altri e le proposte che la città offre, ma spesso tiene nascoste. La Pastorale Universitaria ha proprio questo intento: raggiungere i giovani e creare relazioni, perché si incontrino, si sentano parte della città e scoprano di poter avere un ruolo attivo in città. Naturalmente il nostro è anche un cammino spirituale condiviso: con gli incontri costruiamo un rapporto intimo e vero, occasione di riflessione anche su noi stessi e il nostro rapporto con la fede».
Il bando appena pubblicato ha fissato nel 10 febbraio la scadenza per la presentazione delle domande.
I giovani che volessero vivere questa esperienza di servizio e formazione operando nel progetto della pastorale universitaria possono contattare per maggiori informazioni pastoraleuniversitaria.ve@ gmail.com.
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