Passo dopo passo, lunedì dopo lunedì, la Pastorale Universitaria ha invitato i giovani interessati a partecipare a un percorso ideato insieme: un cammino che, partendo da uno spunto di cronaca attuale, ha condotto fino alla figura di Maria con la festa della Salute.
Una serie di incontri variegati sia per i temi trattati che per gli uditori: seduti tra il pubblico, giovani in jeans accanto ad altri in saio. È infatti preziosa la presenza, fra gli altri, dei frati e delle suore domenicani, testimonianza dell’ampia rete di relazioni che la Pastorale Universitaria si impegna da anni a tessere.
A partire dal mese di ottobre che con novembre è il periodo in cui il focus sulla donna è maggiore – tra l’attenzione alla prevenzione del tumore al seno e la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza di genere del 25 novembre – il percorso si è così sviluppato: dall’attualità iraniana, con la testimonianza di vita di due studentesse iraniane ospitate dalla Domus Civica, una delle case studentesche legate alla Pastorale, passando alla trattazione del tema della violenza, con un importante intervento della dottoressa Genny Giordano, psicologa presso centri antiviolenza e responsabile del GRU: Gruppo Responsabilità Uomini che propone un percorso riabilitativo per uomini maltrattanti. Per poi arrivare alla Donna per antonomasia, Maria, che la storica dell’arte Ester Brunet, riprendendo l’antico canto, ha definito “tota pulchra”, “tutta bella”, senza macchia né peccato nella suggestiva visita offerta agli universitari nella chiesa di San Pantalon e nella Basilica dei Frari.
Proprio la Vergine giunge al culmine di questo percorso, con la celebrazione della Madonna della Salute, per prepararsi alla quale i giovani delle case studentesche San Michele e Santa Fosca hanno organizzato uno dei momenti di preghiera preparatori, giovedì 17. Ha partecipato una settantina di giovani, celebrando insieme l’adorazione eucaristica, introdotta dalle parole di Don Riccardo Redigolo, responsabile della Pastorale Giovanile Diocesana: «Voi siete un segno. Siete dei volti belli con una bella interiorità».
I giovani e il loro rapporto col Signore sono stati al centro di questa serata di preghiera, organizzata in modo che potesse coinvolgere tutti i presenti: oltre alla possibilità per chiunque desiderasse di confessarsi o anche solo avere un momento di dialogo con i numerosi sacerdoti resisi disponibili, la stessa preghiera è stata guidata e pensata dai ragazzi con un’alternanza di letture, momenti di silenzio contemplativo e spunti di riflessione, con l’accompagnamento musicale dei Canoni di Taizé, canti brevi, ripetuti più e più volte, di carattere meditativo.
La serata si è poi conclusa, passando per la meravigliosa sacrestia della basilica, con l’arrivo dei giovani in seminario, le cui porte sono state aperte dai seminaristi e dal rettore don Fabrizio Favaro per accoglierli con un brindisi e un momento di convivialità finale.
Anna Laura Rossi