In prossimità della festa di San Charles de Foucauld, la Casa a lui dedicata a Mestre da circa trenta anni, organizza un incontro per ricordare il piccolo fratello di Gesù.
L’appuntamento è per giovedi 24 novembre alle ore 17 presso la Casa Charles de Foucauld di via Monte Grappa 27 Mestre.
Guidati da suor Monica, delle Discepole del Vangelo, l’incontro sarà un’occasione preziosa non solo per ricordare la figura di Charles de Foucauld “piccolo fratello universale” e la sua attualità ma anche per pregare insieme in un momento di Adorazione Eucaristica guidata.
Charles de Foucauld, nella piccolezza e semplicità della sua testimonianza è oggi indicato come modello a tutti i cristiani, profeta capace di manifestare un volto di Chiesa in grado di abitare il mondo in cui viviamo.
Con la sua vita nel Sud dell’Algeria, Charles de Foucauld ha anticipato temi e visioni di cui padre Silvio Zarattini aveva colto più di 30 anni fa l’attualità e a cui aveva dedicato la Casa Charles de Foucauld, proprio perché fosse una oasi nella città deserto. Essi sono poi diventati patrimonio di tutta la Chiesa, fino alla straordinaria sintonia con il Magistero di Papa Francesco.
Charles de Foucauld (1858-1916) è una delle figure più importanti e significative del Novecento cattolico. Militare, esploratore, lontano dalla fede, poi convertitosi al cristianesimo, fattosi eremita del Sahara, ha delineato una spiritualità della fede nella vita quotidiana che è diventata una fonte di ispirazione per milioni di credenti nell’ultimo secolo.
Nella sua ultima enciclica Fratelli tutti Papa Francesco ha indicato Charles de Foucauld come modello da imitare per la sua apertura all’incontro con l’altro, nel suo caso i musulmani con i quali ha lungo abitato nel deserto dell’Algeria. Proprio al termine di Fratelli tutti Francesco parla di fratel Charles come un uomo di «profonda fede, il quale, a partire dalla sua intensa esperienza di Dio, ha compiuto un cammino di trasformazione fino a sentirsi fratello di tutti. Egli andò orientando il suo ideale di una dedizione totale a Dio verso un’identificazione con gli ultimi. Voleva essere, in definitiva, “il fratello universale”. Ma solo identificandosi con gli ultimi arrivò ad essere fratello di tutti».