«Fermati e respira: perché è importante prendersi il tempo necessario per fare questa scelta, con tranquillità»: questo è il primo consiglio che Alessandra Tosi, pedagogista responsabile della formazione alla Cooperativa Sestante di Venezia, dà ai ragazzi delle scuole medie alle prese in queste settimane con la scelta dell’istituto superiore.
Un tema, quello del supporto all’orientamento, che la cooperativa affronta dal 27 al 29 ottobre al Salone dell’offerta formativa Fuori di Banco, a Forte Marghera, proponendo dei laboratori per le classi e mettendo a disposizione psicologi orientatori per i colloqui individuali con ragazzi e famiglie. «Del resto, è un momento molto bello, oltre a essere una grande opportunità per i ragazzi, dover scegliere la scuola superiore: se adeguatamente guidati, ragazze e ragazzi fanno la prima prova generale di cosa significa fare una scelta importante. Ecco perché è fondamentale gestirla bene e non viverla in modo angoscioso e ansiogeno. Molti ragazzi, infatti, si chiedono, “cosa succederà se sceglierò la scuola sbagliata?”. Quello che rispondo loro è che non esiste la scuola sbagliata, come non esiste la scuola giusta. C’è sempre la scuola migliore per ognuno di loro, poi cosa porterà la vita lo andranno a scoprire strada facendo». Tosi rivolge un invito ai genitori a non lasciare soli i ragazzi in questo percorso di orientamento. «Alle volte c’è un po’ la tendenza a pensare che siano abbastanza grandi per scegliere da soli la scuola che vogliono frequentare, mentre in realtà questo momento è anche un’occasione per rinnovare il rapporto genitori e figli in una modalità nuova e far passare un messaggio: “sono accanto a te nel percorso di scelta, prendo in considerazione che cosa è importante per te, perché questo percorso lo possiamo costruire insieme”.
Lo stesso vale per gli insegnanti, perché la situazione ottimale sarebbe una triangolazione che coinvolga ragazzi, famiglie e professori, quando possibile». Ma come orientarsi senza finire disorientati? «Da un lato dobbiamo fare attenzione a non far affogare questi ragazzi nell’eccesso di informazioni: devono essere il genitore o l’insegnante ad aiutarli a distinguere quali sono quelle utili e iniziare a gestirle. Anche dal Salone spesso escono con una borsa piena di volantini e non ricordano più nulla. Dall’altro lato trovo estremamente utile andare a visitare le scuole superiori, cosa che permette ai ragazzi di crearsi anche un’immagine, una rappresentazione di quello che sarà l’istituto che li potrebbe ospitare nei prossimi cinque anni. Questo anche in termini di gestione dell’ansia è estremamente importante per capire che cosa li aspetta, almeno in parte, e rappresenta già un elemento molto utile e tranquillizzante. Non dimentichiamo però che gli open-day sono eventi promozionali, durante i quali si vedrà solo il meglio della scuola: dev’essere poi l’adulto ad accompagnare il ragazzo a comprendere o intravedere anche gli aspetti non così trasparenti o magari non funzionali rispetto alle aspettative». In generale, l’invito rivolto a ragazzi e genitori è di andare a vedere le scuole: «È sicuramente del tempo ben impiegato, considerando il valore della scelta. Aggiungo anche un’altra possibilità per gli studenti, a mio parere molto interessante: quella di poter frequentare per una mattinata le lezioni nella scuola di interesse. Ogni scuola gestisce quest’iniziativa a modo proprio: quindi è necessario monitorare il sito dell’istituto scolastico per prenotare la visita».
Valentina Pinton