È a Mestre, questa settimana, la statua della Madonna di Batnaya. Nella chiesa di Santa Maria della Pace, alla Bissuola, è ospite la piccola statua della Vergine Maria Incoronata di Batnaya, cittadina della Piana di Ninive, nel nord Iraq, che prima dell’attacco dell’Isis del luglio 2014 contava 5mila abitanti, in gran parte cristiani.
I pezzi di questa statuetta in vetroresina, alta poco più di un metro, quello che restava dell’immagine mariana dopo la devastazione delle milizie dell’autoproclamato Stato Islamico, sono stati restaurati e ricomposti a Giussano, in provincia di Monza e Brianza, grazie all’artigiano restauratore Franco Elli, con il sostegno di “Aiuto alla Chiesa che soffre”, la fondazione di diritto pontificio che assiste i cristiani perseguitati nel mondo.
Il restauro ha restituito dignità al simulacro, ma volutamente non sono stati cancellati i segni dello scempio: una mano staccata è ora ai piedi della Vergine, che non ha né bocca né naso, sostituiti da uno stucco bianco.
A Santa Maria della Pace, attorno alla statua, sono previsti in questi giorni vari incontri di preghiera. Si inizia oggi, martedì 4 ottobre: alle ore 18 recita del santo rosario per la pace seguita alle 18.30 dalla santa messa di accoglienza della statua.
Mercoledì 5 ottobre: alle ore 17 incontro di preghiera e di lectio divina con i gruppi di ascolto; alle ore 18 santo rosario per i cristiani perseguitati; segue alle 18.30 la santa messa.
Giovedì 6 ottobre: alle ore 18 santo rosario per la fede nelle nostre terre e alle 18.30 la santa messa.
Venerdì 7 ottobre: alle ore 17.30 incontro di preghiera con i bambini e i ragazzi della parrocchia e atto di affidamento alla Madonna; alle 18 santo rosario in suffragio delle vittime del terrorismo e alle 18.30 santa messa.
Sabato 8 ottobre alle ore 20.45: testimonianza di don Martin Alquiryo, sacerdote iracheno, che incontrerà i giovani presso il centro giovanile Corpus Domini (quartiere Pertini).
Domenica 9 ottobre: alle ore 10 e alle 11.15 santa messa con testimonianza di don Martin Alquiryo.