«All’inizio temevo sarebbe stata una montagna insormontabile, ma mi sono dovuto ricredere: i giovani che abbiamo incontrato erano ben disposti nei nostri confronti, abbiamo potuto dialogare con loro. E’ stata una gioia grande»: don Antonio Biancotto, parroco di S. Cassiano e S. Silvestro a Venezia, oltre che cappellano del carcere di S. Maria Maggiore, inizia così il suo racconto.
Don Antonio ripercorre le giornate d’evangelizzazione – dal 6 al 9 luglio – un po’ più speciali del solito, visto che si sono tenute sulla spiaggia di Riccione.
E’ proprio qui, infatti, che da una decina d’anni viene organizzata una vera e propria missione rivolta ai giovani, una proposta che il Patriarca Francesco vorrebbe importare la prossima estate anche nella nostra diocesi, tra gli ombrelloni della spiaggia di Jesolo. Un’occasione dunque, quella di Riccione, valida non solo per accostarsi alle nuove generazioni affinché sia trasmessa loro la bellezza del messaggio evangelico fatto di amore e di speranza, ma anche per studiarne l’organizzazione e constatarne la fattibilità sul litorale veneto.
La “Notte Rosa” 2017 – celebre festa della Riviera romagnola che, giunta alla sua 12a edizione, propone ogni estate un weekend all’insegna di musica, ballo, arte, teatro… – ha garantito una larga affluenza di ragazzi provenienti da tutta Italia e dunque un’evangelizzazione ancora più efficace. Don Antonio ha raggiunto Riccione nel pomeriggio del 6 luglio mentre, qualche ora prima di lui, sono arrivati i seminaristi Riccardo Redigolo (29 anni) e Marco Zane (classe ’86), insieme all’evangelizzatore Francesco Favale, di 35 anni, leccese di nascita ma veneziano d’adozione.
Una cinquantina i missionari appartenenti a gruppi differenti, quali Nuovi Orizzonti, Sentinelle del Mattino di Pasqua di Firenze e i giovani della diocesi di Rimini.
Tanti nomi e volti uniti da un impegno comune: dispensare momenti di dialogo e di ascolto, sorrisi, abbracci e parole di conforto a tutti coloro che incrociavano sul proprio cammino, desiderosi di far assaporare a quanti più ragazzi possibile la gioia dell’incontro con Gesù. Il programma della giornata prevedeva per la mattina dei momenti di preghiera e di formazione in cui gli evangelizzatori venivano suddivisi in tre gruppi volti a curare altrettanti aspetti diversi degli appuntamenti della serata, come la scelta dei canti per la Messa o la preparazione delle danze da eseguire in spiaggia; dalle 15 alle 19 la missione consisteva nell’avvicinare in coppia i giovani presenti sul lungomare o sotto gli ombrelloni, mentre la sera iniziava “Luci nella notte”, l’evento che caratterizza l’attività di evangelizzazione e che consiste nella celebrazione eucaristica e nell’invitare in chiesa le persone per accompagnarle all’altare dinanzi al Santissimo per un momento di adorazione.
«Ho potuto sperimentare che eravamo davvero Suoi strumenti. Spesso – spiega Francesco, evangelizzatore “consapevole”, come si definisce, da due anni – mi sono ritrovato in bocca le parole giuste al momento giusto ed è stato molto bello. Ho incontrato ragazzi che avevano nel cuore le stesse ferite e amarezze che avevo io prima d’incontrare Gesù. In tanti si sono riaccostati al sacramento della Confessione dopo anni e ho visto giovani commuoversi davanti al Santissimo. In queste giornate abbiamo piantato un piccolo seme e sperimentato che la gioia del Vangelo è contagiosa».
«E’ un’esperienza che farebbe bene anche ai giovani delle nostre parrocchie», afferma don Antonio, dando appuntamento alla prossima missione d’evangelizzazione, a Venezia dal 23 al 31 ottobre.
Marta Gasparon