Anziani: armatevi di abiti chiari di cotone, ventilatore, cibi freschi, una bottiglia d’acqua personale giornaliera da due litri, frutta e verdura a volontà e tapparelle abbassate. E abbandonate alcol, bevande gassate e fredde, cibi precotti, alimenti piccanti, pietanze pesanti e vestiti sintetici. È l’abc della sopravvivenza estiva del dottor Luca Barbacane, segretario dell’Ordine provinciale veneziano dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
Meglio una bottiglia personale
«L’errore più diffuso degli ultrasessantenni che seguo è che non si idratano a sufficienza. La loro abitudine a non bere acqua è difficile da correggere, perché hanno una sensazione della sete ridotta. Invece bere e sudare è necessario per abbassare la temperatura del corpo. E l’anziano che beve poco compromette anche l’apparato urinario, renale e cognitivo. È come dimenticare di annaffiare una pianta. Io consiglio minimo due litri di acqua al giorno, con un piccolo trucco: se in casa ci sono più persone, meglio dotarsi di una bottiglia personale da due litri, così si è sicuri di averla bevuta tutta. E raccomando che sia liscia, altrimenti la pancia si riempie di gas».
Né alcolico né piccante
Chi è solo, poi, spesso si alimenta male. Una condizione che si aggrava d’estate: «L’anziano che vive solo rischia la denutrizione e la malnutrizione – avverte il segretario Omceo -, spesso sceglie cibi precotti e pesanti invece di prediligere cibi facilmente digeribili. In questa stagione dovrebbero premiare ancora di più quelli con alta componente liquida, evitando alimenti piccanti e alcolici, perché inducono la vasodilatazione che fa aumentare il calore della pelle».
Frutta e verdura: care ma utili
Frutta e verdura non dovrebbero mai mancare nel carrello di un anziano al supermercato, «ma tante volte ha costi proibitivi e alcuni pazienti non se le possono permettere. In questa stagione, però, sono essenziali».
Ok ai vestiti chiari e di cotone
Anche il vestiario, assicura il medico della mutua, ha le sue ragioni: «Bisogna curare anche quello. Prediligere vestiti traspiranti in cotone e abbandonare quelli sintetici. Meglio che siano chiari, per attrarre meno i raggi solari. Questo può cambiare la percezione di calore quando usciamo».
E poi il medico di base ne vede ancora troppi di anziani che in questa stagione passeggiano dopo pranzo all’aperto: «Non va bene – ammonisce -, in quegli orari caldi non si può uscire. Meglio alle prime ore del mattino o in prossimità del tramonto. Ma se proprio ci si vuole muovere bisogna scegliere dei luoghi chiusi che abbiano l’aria condizionata».
E se a casa il condizionamento non c’è, «è necessario dotarsi almeno di un ventilatore, tenendo chiusa la casa e abbassando le tapparelle nei momenti più caldi della giornata».
Giulia Busetto