Un detenuto in affidamento in prova ai servizi sociali svolgerà attività di volontariato presso la segreteria dell’Avis comunale. È il progetto pilota avviato dall’associazione veneziana insieme al Garante Comunale delle persone private della libertà personale di Venezia, avvocato Jacopo Saccomani. Il progetto, che sta già muovendo i primi passi, ha la durata di sei mesi e il detenuto svolgerà attività di volontariato con mansioni di segreteria, senza accedere ai dati dei donatori.
«Abbiamo deciso di dare una seconda chance a chi ha compiuto un errore e ha deciso di reinserirsi nella società, imparando un mestiere», commenta Patrica Springolo, Presidente dell’Avis comunale di Venezia. «In Avis si parla sempre di cittadinanza attiva e di volontariato e quando l’avvocato Saccomani mi ha proposto questo progetto, ho deciso di aderire».
Un’adesione, il commento dell’avvocato Saccomani, che denota «sensibilità e attenzione non comuni verso la realtà penitenziaria. Il progetto, che si inserisce nel più ampio programma di rieducazione e reinserimento sociale del condannato operato dalle Istituzioni, rappresenta un’importante passo in avanti nell’ottica della collaborazione ed inclusione della realtà del volontariato con quella penitenziaria».
Quest’anno l’Avis comunale festeggia i 70 anni di attività in città: un “compleanno” per certi versi inaspettato. Durante le recenti ricerche documentali, necessarie alla acquisizione della personalità giuridica presso un notaio, è infatti emerso che la data di fondazione risale al 1952 e non al 1955, dunque nell’anno in corso cade il 70° tondo.
L’Avis ricorda poi che c’è sempre bisogno di nuovi donatori/donatrici. Per prenotare la visita di idoneità basta chiamare il Centro immunotrasfusionale dell’Ospedale allo 041.529.45.76.