«È doveroso richiedere che in tempi accettabili vengano portate a compimento le grandi opere iniziate, innanzitutto verificandone il funzionamento; è qualcosa di dovuto alla città e ai suoi abitanti che, in vari modi, hanno contribuito alla loro realizzazione».
Il Patriarca Francesco, nell’omelia della Messa che presiederà oggi pomeriggio, alle 19, nella chiesa del Redentore alla Giudecca, inviterà a portare a compimento le grandi opere per la salvaguardia e la difesa della città di Venezia e della sua laguna. Il Mose, in modo particolare.
Mons. Moraglia dedicherà una parte della sua riflessione proprio a Venezia, così come tradizionalmente avviene nell’omelia della festa del Redentore.
«Venezia, nella sua bellezza davvero unica, è dono della fantasia di Dio all’uomo – e noi veneziani ne andiamo giustamente fieri – ma è anche frutto dell’ingegno e impegno dell’uomo. E, allora, ben vengano le opere dell’uomo – figlie della tecnica più sofisticata – ma sempre nel rispetto della natura unica e fragilissima di questa città che va messa al riparo da tante ferite che possono esserle inflitte. Papa Francesco, nell’enciclica Laudato si’ sulla tutela del creato, è molto chiaro in proposito».