Può essere che i risultati di ricerca che ci appaiono nella Rete siano influenzati dalla Guerra in Ucraina? La guerra attualmente detiene una grossa fetta d’informazione, non influenza gli algoritmi ma crea tendenza. Giorgio Poletti, docente universitario di informatica all’Università di Ferrara, spiega: «Si stabilisce così una macro attività, che produce tanta informazione su quel tema e finisce per “infestare” la rete. Ad esempio se nelle nostre ricerche digitiamo parole come “uc”, “pace” o “aereo” in questo momento ci usciranno moltissime notizie, informazioni e siti relative alla guerra in Ucraina, perché è l’argomento odierno di tendenza».
Questo perché nella rete il linguaggio si sta avvicinando sempre di più a quello naturale, tramite il sistema BERT, l’algoritmo del motore di ricerca Google, uno degli ultimi modelli di elaborazione del linguaggio naturale. Basta scrivere semplici concetti o monosillabi e ci compaiono in un secondo già centinaia di notizie.
Gli algoritmi tendono a gestire l’intelligenza artificiale con un’interpretazione delle domande sulla base di quanto si digita nelle ricerche, cercando di capirlo nel minor tempo possibile. Questo apprendimento automatico crea sistemi che apprendono e migliorano le risposte alle ricerche degli utenti sulla base dei dati utilizzati. Questi dati in parte emergono dalla navigazione attraverso i profili, ai quali l’utente conferisce tutta una serie di informazioni, creando il cosiddetto account. Ed è proprio questa la linea di sviluppo di enorme dinamicità dei motori di ricerca, che gestiscono grandi masse di dati.
Esistono però anche altri motivi per cui certi siti e notizie sono più rilevanti di altri. Il primo motivo è perché evidentemente in quel momento quei siti hanno priorità perché il sistema ritiene che rispettino certi parametri. Di conseguenza quelli vengono inevitabilmente visitati più di altri. «Il fenomeno della “classifica” seleziona come prioritari eventuali contenuti rispetto alla richiesta – illustra il Professore Poletti – Il suo algoritmo si domanda “chi è il più interessante degli interessanti?”». L’altra via seguita per avere priorità è ovviamente quella della sponsorizzazione, nella logica della pubblicità.
Ma come possono in questo senso gli utenti adottare delle strategie di ricerca efficienti, per evitare il rischio di manipolazioni. «Non è possibile formare strategie di ricerca che garantiscano la non selezione delle informazioni perché la gerarchizzazione delle notizie non sarà mai oggettiva. È importante però formare le persone all’analisi dell’informazione, affinché acquisiscano i giusti strumenti per navigare nel Web» ha concluso Poletti.