“Le tre stelle di Romano. Burano: arte e storia di un ristorante entrato nel mito” a cura di Giandomenico Romanelli e Pascaline Vatin racconta i cento anni di questo ‘luogo speciale’. La mostra è allestita negli spazi della Fondazione Querini Stampalia, che la promuove insieme a Fondazione Berengo, Berengo Studio e Lineadacqua.
Sono gli ultimi giorni per visitare la mostra. C’è tempo fino a domenica 6 marzo 2022. Domani, sabato 5 maggio, alle ore 16 in collaborazione con BarchettaBlu una visita guidata gratuita compresa nel biglietto di ingresso alla Fondazione farà ‘assaporare’ questo mondo fatto di arte, cultura e buon cibo.
Necessaria la prenotazione a: didattica@querinistampalia.org. Si ricorda che tutte le domeniche l’ingresso alla Fondazione è gratuito per i Residenti nel Comune di Venezia. Per la prima volta in mostra la storia centenaria del ristorante da Romano di Burano, luogo di primo piano nelle vicende artistiche e culturali del Novecento.
Sono un centinaio i dipinti della collezione ‘da Romano’ esposti, tra cui opere di Felice Carena, Umberto Moggioli, Gino Rossi, Mario Vellani Marchi, Filippo de Pisis, Emilio Vedova, Vittorio Basaglia e ancora Semeghini, Dalla Zorza, Seibezzi, Novello, Guidi, Bucci.
E’ possibile anche sfogliare i Libri d’Oro, i preziosi quaderni del ristorante: straordinaria raccolta di documenti che traccia il profilo animato e irripetibile della scena artistica a Venezia e non solo tra gli anni ’30 e ‘70. ll ristorante Da Romano a Burano è fin dai primi decenni del Novecento un crocevia artistico e culturale, frequentato da importanti personalità italiane e internazionali.
La trattoria Da Romano è insomma una delle fucine artistiche più importanti in Italia e forse in Europa; un luogo che continua a richiamare personalità, artisti e designer dal mondo intero. Per molti di loro il ristorante è soprattutto un posto in cui tornare. In uno dei tanti ritorni, Orio Vergani lo definisce ‘un traguardo degno di noi’ e Giuseppe Novello, prigioniero in Russia, rievoca le piacevolezze dell’amata osteria, a dimostrazione della grande capacità di Romano di accogliere i suoi ospiti e del calore che il suo ristorante emana.