Ricorrerà sabato 29 gennaio il secondo anniversario della scomparsa di mons. Antonio Meneguolo. Chi parteciperà alla Messa, alle ore 18.45 in basilica di San Marco, ne farà memoria nella preghiera.
Qui di seguito il ricordo di mons. Giuseppe Camilotto:
«Nel primo dei tre ricchi volumi “La Basilica di Venezia, San Marco – Arte, Storia, Conservazione”, dopo la presentazione del Proto emerito Ettore Vio, ho trovato l’inserito di mons. Antonio Meneguolo “Le liturgie della Settimana Santa e della festa di San Marco”.
Leggendolo, ho pensato che, forse, è l’ultimo scritto edito dal procuratore ed arcidiacono emerito mons. Antonio, rielaborato e completato da un suo opuscolo precedente, già esaurito.
Ho collegato allora, diversi ricordi. Per anni e anni mons. Antonio ha svolto il suo compito, quasi personale privilegio: quello di andare ogni venerdì santo, accompagnato da alcuni custodi, al tesoro della Basilica, a prelevare le Reliquie della Passione di Gesù, riservandosi di portare lui la Reliquia più significativa, quella del preziosissimo Sangue sgorgato dal cuore trafitto di Gesù.
La portava con calma solenne, coperta da un drappo rosso. Mentre le sei reliquie della Passione venivano sistemate sull’iconostasi, lui esponeva quella del Sangue sopra l’altare e, dopo la Via Crucis, dettava la meditazione e poi porgeva la Reliquia al bacio devoto dei fedeli e benediceva l’assemblea. Poi, alla sera, al termine della venerazione delle reliquie, era suo compito il riporre la Reliquia del Sangue al suo posto nel tesoro.
Tutto questo mi ha portato a due riflessioni: mons. Antonio Meneguolo, tra le tante aggregazioni religiose e sociali in cui era inserito, non mancava mai di celebrare a San Marco il raduno annuale dell’Aido e del donatori di sangue. Lui stesso era stato decorato per le donazioni offerte per anni.
Poi, nell’ultimo periodo di sofferenza, l’alternarsi continuo nei vari ospedali, tra emorragie e trasfusioni che lo hanno sostenuto a mantenuto cosciente e sereno tanto da offrire, a chi lo visitava, esemplarità di pazienza e fiducia, sempre all’altezza della sua personalità indimenticabile.
Anche questi accenni diventino richiamo di gratitudine e preghiera nel secondo anniversario della morte».