«Nel mondo attuale la mitezza e l’umiltà non sembrano essere molto considerate. La forza e l’affermazione di sé pagano, sì, ma solo nel breve periodo. Ci lasciano vincitori nel momento attuale ma costruiscono il deserto».
Lo ha detto il Patriarca nell’omelia della Messa che ha presieduto, nella tarda serata di domenica 9 luglio, nella chiesa di Malamocco. L’occasione è quella della festa della Madonna di Marina.
Il Patriarca, all’inizio dell’omelia, ha fatto notare le braccia del Signore, raffigurate in un dipinto esposto in chiesa, che raffigura la lavanda dei piedi: braccia di un uomo forte e deciso ma… intento a compiere un gesto estremamente umile e delicato. Da ciò lo spunto per la sua breve, ma intensa riflessione.
«Chi alza la voce e perde le staffe – ha proseguito mons. Moraglia – è una persona debole. Per essere miti e umili bisogna essere forti. Bisogna essere persone che mettono la verità davanti ad ogni cosa».
«Durante la processione – ha concluso il Patriarca – chiediamo al Signore di essere capaci di lavarci i piedi gli uni con gli altri. Se questo avviene il nostro vivere sarà un vivere completamente diverso».
(Con la collaborazione e le foto di Riccardo Roiter)