Numeri da record: 80 studenti da 19 Paesi diversi. E solo perché le iscrizioni, ad un certo punto, sono state stoppate: nell’isola di San Giorgio, a Venezia, più di così non ci si sta.
È l’Accademia Vivaldi, il corso di perfezionamento promosso dall’Istituto italiano Antonio Vivaldi della Fondazione “Giorgio Cini”, in collaborazione con la tedesca Akademie für Alte Musik di Brema. In sostanza, una settimana di full immersione vivaldiana, che si tiene proprio presso la Fondazione Cini, dal 7 al 14 luglio, festeggiando così i 70 anni dell’Istituto.
Un’occasione unica per molti giovani musicisti. E non solo perché avviene nella città del Prete Rosso. Ma innanzitutto perché i giovani musicisti – solo una quindicina gli italiani; gli altri da ogni angolo della Terra – vivono insieme, per otto giorni, nell’isola di San Giorgio, studiando e suonando Vivaldi.
«Hanno a disposizione due cose uniche al mondo», spiega Francesco Fanna, da vent’anni direttore dell’Istituto, succedendo in questo ruolo al padre Antonio, fondatore dell’istituzione e primo artefice della riscoperta di Vivaldi. Dell’autore delle Quattro Stagioni, infatti, nel 1947 ben poco si sapeva e si ascoltava.
«Le due cose a disposizione degli studenti – spiega Fanna – sono: le fonti vivaldiane, tutte presenti qui a San Giorgio, per cui un musicista può vedere esattamente cosa aveva scritto Vivaldi e capire quello che intendeva nel comporre. Questo patrimonio non esiste in nessun’altra parte al mondo. E poi hanno l’occasione unica di restare otto giorni in isola, respirandone l’atmosfera e il clima».
Non solo: giovani e docenti intrecceranno un dialogo continuo. Sarà così che si succederanno lezioni, confronti e prove di singoli strumentisti e orchestrali.
Tutto questo lavoro trova poi compimento in otto concerti, aperti al pubblico e gratuiti, alle 19 di ogni sera, sia nella stessa isola di San Giorgio che a Venezia (per il calendario www.cini.it): «Perché siamo in isola ma non vogliamo isolarci – sottolinea Francesco Fanna – e vogliamo far vedere a Venezia (e non solo) che cosa si fa in quest’Accademia. Tanto più che ci avvaliamo della collaborazione della Marciana, dell’Istituto della Pietà e della Scuola di San Rocco, che ospitano i nostri concerti, mettendo a disposizione gratuitamente le loro strutture».
Giorgio Malavasi