Nella parrocchia di San Pietro Orseolo è andata a finire bene (anche se era iniziata male). Ma dappertutto dovrebbe essere da così a meglio.
Pochi giorni fa alcuni vigili urbani si fermano davanti alla galleria “Don Sturzo”, nell’omonimo viale mestrino.
Subito intimano ai volontari della parrocchia di interrompere il loro lavoro di cura del verde, perché quella che stanno sistemando è un’aiuola pubblica.
Il parroco, don Corrado Cannizzaro, nel suo foglio parrocchiale, rileva: «Sono qui da tre anni e non ho mai visto nessun dipendente comunale prendersi cura di quell’angolo di terra. Anzi, ogni volta che c’è stato un problema, se n’è fatta carico la parrocchia: le processionarie, la segnalazione per il pericolo di caduta di rami secchi, la periodica sfalciatura dell’erba e potatura della siepe, la pulizia da carte, plastica…».
Una denuncia dell’inopportuno e poco comprensibile intervento dei vigili che ha avuto frutto. Dal Comune, l’assessore Boraso ha telefonato in parrocchia per scusarsi, ma anche per far presente un’iniziativa che il Comune ha preso da tempo e che, evidentemente, i vigili intervenuti non conoscono. Si chiama “Adotta un’aiuola” e consiste nel prendersi cura, da parte dei cittadini, di qualche metro quadro di verde pubblico. Basta registrarsi e inviare una mail.
Chissà che il “pasticcio” di viale Don Sturzo porti bene: le parrocchie, ancora una volta, mostrano che hanno cura degli spazi comuni, perché hanno a cuore il bene collettivo. Fa parte del loro dna e la loro funzione anche civica va riconosciuta, non sanzionata.
D’altro canto, il Comune va sostenuto e i cittadini incentivati: “Adotta un’aiuola” non è uno scaricabarile, ma un invito a prendersi cura – ciascuno un po’ – di ciò che è di tutti.