Il terzo anno di attività comincia con una nuova sede in centro storico a Venezia – a S. Lio, in chiesa e spazi adiacenti – e con un nome meglio precisato e leggermente rinnovato: “Scuola diocesana di musica sacra per la liturgia”. Avviata nel 2019 e diretta da don Luca Biancafior, questa proposta formativa diocesana ha dovuto subito fare i conti con eventi esterni rilevanti e molto condizionanti (dall’acqua granda alla pandemia) ma è via via riuscita a reinventarsi e adattarsi alle circostanze facendo emergere un’offerta che raccoglie sempre più interesse e attenzione, grazie alle proposte on line sperimentate nell’anno appena trascorso, anche ben al di là del territorio del Patriarcato: tra quanti si sono inseriti, in videoconferenza, nei vari moduli attivati nei mesi scorsi si è infatti arrivati a raggiungere un numero complessivo di 80 persone ed oltre alla stragrande maggioranza proveniente dalle parrocchie della Diocesi vi ha fatto capolino pure qualche iscritto collegato dalle Marche e dalla Sicilia. Nemmeno nella scorsa estate, poi, la Scuola di musica sacra per la liturgia si è fermata: una quindicina di iscritti ha partecipato al corso intensivo (e avanzato) di canto gregoriano svolto all’isola di S. Giorgio, dai Benedettini, sotto la guida di don Giacomo Frigo e Paola Talamini; questi ultimi sabati, inoltre, sono stati un tempo di esami per chi, tra gli iscritti, desidera conseguire il diploma al termine del ciclo triennale di studi ed è chiamato a svolgere una prova finale con il docente al termine del corso.
L’attività formativa 2021/22 verrà inaugurata con due incontri speciali che saranno l’occasione per presentare ed avviare i primi nuovi corsi dell’anno. Si parte sabato 23 ottobre dalle 9.00 alle 12.00, nella sede di San Lio, con “L’anima mia magnifica il Signore: i cantici neotestamentari”: sarà una lezione-laboratorio a cui interverrà mons. Giuseppe Liberto (già direttore della Cappella musicale pontificia sistina) e sono invitati tutti gli studenti della Scuola, i direttori di coro della Diocesi, i cantori, i sacerdoti, i diaconi, i ministri della liturgia e quanti svolgono un servizio liturgico nelle parrocchie. «In questa occasione – spiega il direttore – offriremo tutte le informazioni sulla Scuola e aiutati da mons. Liberto impareremo un Magnificat da lui composto. La Scuola metterà a disposizione dei presenti alcune partiture di messe e canti per un repertorio comune ed individueremo assieme una data per una celebrazione in cui le corali e i cori della Diocesi potranno ritrovarsi». Il secondo appuntamento introduttivo è fissato per sabato 30 ottobre, dalle ore 10.00 alle 12.00 sempre a S. Lio, sul tema “La cantillazione nelle religioni abramitiche”; interverranno don Stefano Costantini (direttore Ufficio Liturgico diocesano), fra Lorenzo Raniero (preside Istituto Studi Ecumenici San Bernardino), don Giacomo Frigo (benedettino dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore) e Luisa Bassetto (Istituto Studi Ecumenici San Bernardino) e si aprirà così il corso di gregoriano che si articolerà in una serie di incontri on line ed un mini corso base in presenza sulla “notazione gregoriana” (di tre lezioni). Si svilupperanno in seguito, con calendari appositi, i corsi fondamentali (che approfondiscono la liturgia e la programmazione liturgico-musicale) e quelli caratterizzanti attivati (gregoriano, organo, chitarra, direzione corale e coro), il tutto in un mix di incontri realizzati in presenza ed altri in videoconferenza, visto il buon esito sperimentato.
«Non siamo un conservatorio – osserva don Luca Biancafior – ma una Scuola che intende offrire gli strumenti necessari, dai contenuti formativi ad alcuni spunti di riflessione e momenti di confronto, a chi svolge compiti di animazione liturgico-musicale nelle parrocchie affinché possa svolgere al meglio questo servizio, in modo consapevole e adeguato. L’idea che sta alla base è che ogni comunità parrocchiale possa partecipare, con uno o due elementi, a questa Scuola per comprendere davvero ed aiutare a far vivere bene ciò che si vive ogni domenica nella celebrazione eucaristica; è un’occasione importante ed anche alla portata di tutti visto che chiediamo soltanto un contributo esiguo (15 euro all’anno) per ogni iscritto». La Scuola, inoltre, punta ad allargarsi e, attraverso alcune collaborazioni, ha l’obiettivo di stabilire dei punti di riferimento e d’incontro non solo nella nuova sede veneziana ma almeno anche a Mestre e sul Litorale.
«La Scuola – commenta la docente Paola Talamini, sin dalla prima ora impegnata nella sua realizzazione e promozione – è nata come una scommessa, avendo presente tutta la fatica di costruire una realtà formativa di questo tipo, ma con grande entusiasmo. E la risposta c’è stata arrivando a creare anche una bella rete di collaborazioni e un clima di amicizia. Riscontriamo molta attenzione in questo ambito ed anche la richiesta, da parte di musicisti e non, di avere una possibilità di confronto e quasi di essere confortati nell’attività specifica che ciascuno svolge. C’è perciò grande rispetto per la situazione personale di ciascuno (non tutti hanno lo stesso tempo a disposizione o possono essere sempre presenti) ed anche per questo la Scuola ha costi contenuti e soprattutto un’offerta differenziata, non rigida o immutabile, per venire incontro a tutti e favorire un’ampia partecipazione. E cogliamo le circostanze che ci sono date, come l’introduzione della nuova edizione del Messale, per studiare ed approfondire le questioni secondo il loro reale impatto ed interesse”. Per informazioni ed iscrizioni: email scuolamusicasacra@patriarcatovenezia.it – tel. 0412702439 (ore 9.00-12-00 dal lunedì al venerdì).
(articolo di Alessandro Polet tratto da Gente Veneta n. 38/2021)