Un cuscino a forma di cuore per tutte le donne che saranno operate di tumore al seno nei prossimi mesi a Monastier. È questa l’iniziativa promossa dalle donne del Trifoglio Rosa di Mestre che da 10 anni praticano lo sport del dragonboat per la riabilitazione psicofisica dopo la malattia e da oggi anche “sarte d’eccezione”.
Un gesto di vicinanza da chi questo percorso lo ha già vissuto e superato. “È un modo di utilizzare stoffa e fili anche per ricucire dolorose ferite comuni. Abbiamo voluto, in questo periodo così difficile, oltrepassare lo spazio fisico della barca per raggiungere altre donne come noi e, con questo piccolo pensiero, cercare di farle sentire meno sole ” fa sapere Cristiana Csermely, Presidente delle Trifoglio Rosa.
L’iniziativa parte in questi giorni in occasione dell’Ottobre Rosa, il mese della prevenzione del tumore al seno e della campagna “Non perdere altro tempo” promossa dal Presidio Ospedaliero di Monastier, centro di riferimento senologico non solo per la diagnosi ma anche per la cura di quella che continua ad essere la prima causa di morte nella donna.
Tutti i cuscini, ognuno realizzato con stoffe, colori e fantasie diverse, sono stati confezionati a mano nelle settimane scorse dalle atlete del Trifoglio Rosa nei ritagli di tempo, tra una pagaiata e l’altra, supportate dall’Associazione “15 fili d’oro” di Spinea che lavora con il patchwork. La forma ergonomica del cuscino è stata ideata apposta per dare sollievo alle donne operate al seno. Non è un semplice cuore ma un cuore fatto per sostenere
Dopo averli sterilizzati verranno fatti trovare nel letto della stanza di degenza e consegnati a tutte le donne uscite dalla sala operatoria dopo l’operazione al seno. La forma ergonomica del cuscino è stata ideata apposta per dare sollievo alle donne operate al seno.
“Un cuscino che servirà per dare un po’ di confort e di benessere non solo fisico ma anche psicologico – commenta Tiola Zerbini Infermiere Coordinatore dell’Unità Operativa di Chirurgia e Day Surgery del “Giovanni XXIII” -Un dono speciale perché fatto da persone speciali che avendo già vissuto l’esperienza sanno bene cosa significhi essere ricoverate in ospedale: emozioni, ansia e, in questo periodo di restrizioni pandemiche, anche di solitudine considerato che i parenti non possono andarle a trovare. Ecco questo cuscino sarà un “cuore a cuore” per infondere coraggio e farle sentire meno sole”. Conclude la Coordinatrice.
“I tessuti ci sono stati donati da alcune aziende e una di queste ha confezionato ad hoc un sacchetto che conterrà il prezioso cuscino con un piccolo volantino che spiega il progetto, il tipo di tessuto usato e garantisce la sicurezza del prodotto che porteranno a casa. Il messaggio – fa sapere l’energica Daniela Venier delle Trifoglio Rosa- è quello che si può rinascere. Nel mio percorso terapeutico ho iniziato a cucire e questo mi è servito per “ricucire la mia ferita” che continua ad esistere, ma ritengo che tutto si può trasformare in qualcosa di positivo, come il cuscino del cuore”.
“Queste donne, oltre a continuare in modo encomiabile il loro periodo di post intervento, hanno sempre un pensiero per quelle persone che stanno affrontando i loro stessi problemi – fa sapere il dottor Roberto Busolin Primario di Senologia del Giovanni XXIII-La vicinanza che dimostrano è pregevole e siamo felici, come Presidio Ospedaliero, di essere il punto di trait d’union per farle entrare in contatto con le nuove pazienti che hanno bisogno di sentirsi incoraggiate. Non ultimo, una volta a casa, ogni volta che prenderanno in mano questo cuscino ripenseranno all’aiuto che hanno avuto e non è escluso che qualcuna di esse avrà voglia di intraprendere questa strada di sostegno nei confronti delle altre donne” conclude il Primario.
La prevenzione del tumore al seno è essenziale, soprattutto se pensiamo che ora disponiamo di strumenti di diagnosi in grado di individuare le neoplasie anche quando sono molto piccole – ribadisce il dottor Pasquale Piazzola Chirurgo Senologo del Presidio Ospedaliero Giovanni XXIII – Ma quando una donna viene colpita dalla malattia è fondamentale fornire non solo il massimo sforzo nelle cure, volte ad ottenerne la guarigione, ma anche una particolare attenzione alla qualità della vita ed al benessere psico-fisico, soprattutto per le donne che subiscono gli interventi più demolitivi come la mastectomia con linfadenectomia ascellare. In tal senso si inserisce questa bella iniziativa e per questo ringrazio….tutte le donne del Trifoglio rosa per quello che hanno fatto in questi mesi e per quello che faranno in futuro”.