I servizi di Salute mentale dell’Ulss 3 Serenissima segnalano, tra 2020 e 2021, un significativo aumento degli accessi di persone che subiscono le conseguenze dell’epidemia. L’Azienda sanitaria veneziana ha voluto accendere un riflettore oggi su questo argomento, nel corso di una conferenza stampa. “C’è tutta un’area molto importante dal punto di vista qualitativo e quantitativo – ha spiegato il Direttore del Dipartimento di Psichiatria, il dottor Moreno De Rossi (nella foto d’apertura) – che ha a che fare con il disagio psicologico prodotto dall’epidemia. Abbiamo voluto fare un’indagine presso i nostri Centri di Salute mentale, otto distribuiti in tutto il territorio, che sono i punti a cui principalmente si rivolgono le persone bisognose d’aiuto. Ebbene, abbiamo notato un incremento significativo di accessi: soprattutto alla fine del 2020 e nei primi mesi di questo 2021 abbiamo avuto circa un 25% di aumento delle richieste di aiuto e di cura”.
L’Ulss 3 Serenissima ha verificato la diretta correlazione tra questo impennarsi degli accessi e il Covid-19: “Buona parte delle persone che ci hanno chiesto aiuto – ha sottolineato il Primario De Rossi – si rivolgevano a noi per la prima volta, tanto che questi ‘primi accessi’ sono aumentati addirittura del 30%; si è trattato di persone che prevalentemente presentavano problemi d’ansia, stati depressivi, reazioni di adattamento difficile alla situazione determinata dall’epidemia; tra questi soggetti, numerosi sono quelli colpiti direttamente dalla pandemia: persone contagiate, o ricoverate, o che hanno subìto dei lutti in famiglia. Numerose anche le persone che hanno avuto un effetto diretto della pandemia sulla loro vita personale, soprattutto dal punto di vista economico e lavorativo, e che quindi pagano a livello psicologico i danni notevoli provocati dal Covid-19 nella loro situazione complessiva di vita”.
La conferenza stampa odierna è stata l’occasione per fare il punto sulla campagna vaccinale nell’Ulss 3 Serenissima: “In una fase di ampia disponibilità di vaccini – ha sottolineato il Direttore Generale Edgardo Contato – ci troviamo ad aver raggiunto anche una vasta copertura della popolazione. Restano fasce d’età particolari su cui lavorare, per portare quante più persone possibile a vaccinarsi: penso in particolare alla fascia degli adulti e a quella dei più giovani, tra i 12 e i 19 anni. Come Ulss 3 Serenissima lo stiamo facendo con grande impegno, cercando di andare a sollecitare ambiti specifici: pensiamo al mondo degli sportivi, a quello della scuola, a quello dei turisti, che abbiamo voluto coinvolgere con iniziative specifiche. Nei mesi di luglio e agosto siamo andati a portare tamponi e vaccini anche nelle sagre, e nei grandi eventi come il Redentore: in questi casi e in questi luoghi non solo operiamo come sanitari per l’esecuzione del vaccino o del tampone, ma ci sforziamo di costruire quel dialogo ampio con l’utenza che può convincere coloro che sono restii, o anche di agevolare le pratiche per chi proprio le trova complicate, ad esempio aiutando ad eseguire la prenotazione presso il punto vaccinale”.