Rebecca Borga è pronta a vivere un sogno ad occhi aperti. E con lei ci sarà tutto un paese, il “suo” paese di Quarto d’Altino. La partenza per Tokyo è fissata a giovedì 22, destinazione: i Giochi Olimpici con la Nazionale azzurra di atletica leggera. In Giappone la staffettista azzurra avrà circa una settimana di tempo per ambientarsi e poi i due appuntamenti con la storia: il 30 luglio è in programma la 4 per 400 mista, il 5 agosto la 4 per 400 femminile. Convocata, al pari delle altre atlete azzurre, per entrambe le gare sarà poi il commissario tecnico federale a dover operare le scelte tecniche e definire i ruoli. Rebecca, nata a Treviso ma che ha sempre vissuto a Quarto D’Altino con la sua famiglia, fa parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle che non manca mai di ringraziare. Classe 1998, lo scorso 11 giugno ha festeggiato 23 anni.
Obiettivo, la finale. Poche ore prima di partire per l’avventura a cinque cerchi che è il sogno di ogni sportivo ha raccontato a Gv le sue emozioni. «L’obiettivo – racconta – è quello di conquistare la finale. Non sarà semplice, perché ci confronteremo con avversarie di grandissimo livello. Ma ci proveremo con tutte le nostre forze e siamo convinte di poter raggiungere questo risultato, l’ingresso in finale per poi giocarcela fino in fondo». Rebecca sa benissimo che questa Olimpiade sarà particolare, anche sotto l’aspetto ambientale, per la situazione epidemiologica in atto dovuta al virus e ai contagi. «Ormai da un anno e mezzo tutte le nostre gare sono di fatto senza pubblico per cui per noi atleti, purtroppo, non rappresenta una novità. E’ chiaro che sarebbe stato molto più bello gareggiare con il tifo del pubblico. Detto ciò resta pur sempre una Olimpiade. Sono reduce da una settimana di raduno a Formia e in tutti gli atleti ho visto tanto entusiasmo».
Un incontro con l’atletica casuale. La sua passione per l’atletica è diventata un lavoro. «Mi è sempre piaciuto fare sport fin da bambina – ricorda – un giorno casualmente ho visto dei ragazzi che si allenavano, durante una partita di calcio di mio fratello. Ho voluto provare anch’io a correre, mi sono sentita coinvolta e mi è piaciuto fin da subito». Da allora non ha più smesso. «Grazie al Gruppo sportivo delle Fiamme Gialle posso fare questo sport come un lavoro che mi mantiene e non trascuro lo studio. Mi sto per laureare alla Facoltà di Lingue Civiltà e Scienze del linguaggio all’università Ca’ Foscari di Venezia». Per arrivare al traguardo di partecipare a un’Olimpiade la strada è stata in salita: «L’inverno era andato bene poi però mi sono infortunata e per circa due mesi non ho potuto correre e ho dovuto interrompere la preparazione. Durante la riabilitazione però – sottolinea Rebecca – vedevo che gli esercizi e la riabilitazione in acqua davano effetti positivi, e quindi eccomi qui. La rincorsa è riuscita e ora, speriamo, arrivi la parte più bella». Forza Rebecca!
Lorenzo Mayer