Nel periodo estivo dell’anno scorso, ristoranti e attività commerciali hanno riaperto adeguandosi ad ogni norma sanitaria, ma se i primi hanno lavorato poco a causa delle pesanti restrizioni, i secondi non hanno lavorato per niente a causa dell’assenza del motore trainante dell’isola: il turismo estero.
Un malessere diffuso. «Siamo chiusi da febbraio 2020, gli incassi estivi non coprivano nemmeno le spese del negozio», commenta Annalisa Bressanello, titolare del negozio La Dogaressa. L’ipotesi della ripresa è molto lontana, si parla di un paio d’anni prima di tornare alla vera normalità che per i buranelli è rappresentata dalla presenza di migliaia di visitatori al giorno. «È mancata l’attenzione verso noi negozianti e artigiani», osserva con tono rassegnato Annalisa, che si fa portavoce di un malessere condiviso da tutti i commercianti.
«Di solito lavoriamo 11 mesi l’anno, mentre nel 2020 siamo riusciti ad aprire solo i 3 mesi estivi», spiega Megghy Costantini, titolare, assieme ai fratelli Roberto ed Emiliano, del ristorante pizzeria Bar Sport. «Il primo pensiero è sempre andato ai dipendenti», aggiunge rivolgendosi ai suoi collaboratori, necessariamente lasciati a casa. La situazione non cambierà, purtroppo, in un paio di mesi, ma la speranza di rivedere Burano viva è tanta. «Abbiamo molta voglia di tornare a lavorare, ma con queste restrizioni non sarà facile», conclude Meggy ragionando sulle misure serrate imposte ai ristoratori dal nuovo decreto.
Sempre aperti, ma introiti in calo. Un’altra attività che ha subito le conseguenze della mancanza di turismo è il panificio Costantini che, sebbene non abbia mai chiuso, ha registrato un pesante calo delle entrate. «Nel nostro piccolo siamo stati fortunati perché siamo rimasti aperti per tutto il tempo – spiega Marianna Costantini, figlia dei titolari del forno – e, anche se la maggior parte del nostro ricavato arriva dai turisti, siamo stati felici di aver potuto dare un servizio ai residenti». Marianna ricorda infine la normalità di un giorno qualunque pre-Covid, quando aspettava le barche turistiche e arrivava stanca ma soddisfatta a fine giornata: un sentimento che manca da più di un anno ma che spera possa tornare presto. (G.T.)