Avis regionale, insieme alle Avis provinciali, chiede che possano essere vaccinati al più presto tutti i volontari addetti all’accoglienza dei donatori e all’attività di raccolta associativa: «Questa deve essere una priorità – afferma il presidente di Avis regionale Veneto, Giorgio Brunello – perché ogni giorno centinaia di volontari, fra i quali molti pensionati, si mettono a disposizione dell’associazione per seguire i donatori in tutto l’iter della donazione. Fanno un lavoro indispensabile laddove non riesce la sanità pubblica e vanno assolutamente vaccinati e messi in sicurezza oltre che ringraziati, come i 130 mila donatori del Veneto, per quello che stanno facendo per puro altruismo, anche in piena pandemia».
I Centri trasfusionali e i Centri di raccolta associativi risultano tra i luoghi sanitari più sicuri. «Questo significa che i donatori non rappresentano una categoria più a rischio di contrarre il virus – prosegue Brunello – e che anche la loro vaccinazione contro il Covid può essere prevista dopo quella delle categorie fragili che ne hanno assolutamente bisogno, come indicato dallo stesso Ministero della salute sia a gennaio 2021 che pochi giorni fa”.