Sarà in vendita nei supermercati fra qualche mese la prima bottiglia d’acqua minerale in plastica riciclata al 100%. La produce la San Benedetto di Scorzè ed è il risultato di una norma di recente introduzione, che porta dal 50% al 100% la quantità di plastica riciclata utilizzabile per produrre bottiglie.
«Sarà in formato da un litro, ma ci sarà un’estensione rapida ad altri formati, non appena si sarà consolidata la domanda da parte dei consumatori»: lo precisa Enrico Zoppas, presidente della società, da mezzo secolo di proprietà della famiglia Zoppas stessa.
«Il prezzo sarà uguale a quello delle bottiglie fatte con percentuale molto più bassa di rPet, la plastica rigenerata. E questo nonostante quest’ultima sia oggi più costosa di quella vergine. Il consumatore, infatti, apprezza molto che l’industria offra un prodotto in linea con le aspettative di sostenibilità ambientale, ma non vuole pagare un centesimo in più, che vedrebbe come una speculazione».
D’altro canto, la scelta strategica di San Benedetto è quella di produrre con crescente attenzione nei confronti dell’ambiente, nella convinzione che il vantaggio, alla fine, sarà anche economico: «La scoperta – afferma Zoppas – è che la sostenibilità non è nemica dell’efficienza; anzi, questa scelta ci ha permesso di accrescere efficienza in tutti i sistemi, dando valore a ciò che facciamo. Tutto ciò apre tante strade su cui impegnarci».
Tanto più che la legge non solo apre alla possibilità della bottiglia completamente di riciclo, ma impone anche dei minimi via via crescenti di rPet: nel 2025 almeno il 25%, nel 2030 almeno il 30%.
Per cui Enrico Zoppas intravvede nuovi sviluppi: «Ci saranno altri investimenti non solo per l’acqua, ma anche per le bibite e per altri prodotti. Le risorse l’azienda ce le ha e noi le investiamo nello sviluppo». Con conseguenze anche occupazionali: «Rinforzeremo il personale non solo nella produzione, che è sempre più automatizzata, ma nel management, affinché sappia non solo gestire la parte produttiva ma abbia una crescente capacità creativa e progettuale».
Plaude alla direzione strategica presa da San Benedetto il senatore Andrea Ferrazzi, primo firmatario della modifica legislativa, poi approvata, che consente ora di portare al 100% la plastica riciclata per la produzione di bottiglie: «Non tutti, in Parlamento, l’hanno ancora capito; è esemplare, invece, che un’azienda come la San Benedetto abbia compreso che la sostenibilità è amica della produzione. Sul tema della transizione ecologica bisogna coinvolgere tutti; devo comunque registrare che anche a Roma c’è stata un’evoluzione e che, nel giro di un paio d’anni, la sensibilità è cresciuta e ha coinvolto un numero maggiore di parlamentari».
Adesso, sottolinea il senatore mestrino, si tratta di raccogliere una nuova sfida: quella di migliorare, in Italia, l’intera filiera che va dalla raccolta differenziata della plastica alla sua rigenerazione.
«Entro luglio 2021 – ricorda Ferrazzi – saranno proibiti piatti, posate, bicchieri, agitatori per cocktail, palloncini…: tutti i prodotti monouso in plastica. Ma abbiamo introdotto nella normativa nazionale la possibilità di produrre quegli stessi prodotti se fatti con bioplastica o con plastica riciclata. Così si sosterranno aziende italiane che sono leader nella produzione ecosostenibile. Ma se il livello di raccolta differenziata, specie in Veneto, è all’avanguardia, dobbiamo ancora trovare il modo di raccogliere in maniera più efficace il pet». Sarà la prossima accelerazione verso un nuovo traguardo dell’economia circolare.
Giorgio Malavasi