Saranno trenta le persone – ventidue giovani e otto adulti – che potranno fruire di un aiuto da parte di Intesa Sanpaolo, nell’ambito di un progetto promosso dal Patriarcato di Venezia.
Nell’ambito dell’accordo “Aiutare chi aiuta: un sostegno alle nuove fragilità” tra Intesa Sanpaolo e Caritas Italiana, sono stati infatti selezionati ventidue progetti in tutta Italia a sostegno di alcune Diocesi che svolgono un’importante azione di contenimento dei bisogni sociali nei territori, soprattutto nell’attuale contesto.
Con questo intervento, che riserva risorse per 1,5 milioni di euro, i progetti scelti riceveranno contributi utili a dare sollievo a persone e famiglie in difficoltà. Tre i filoni di intervento individuati come prioritari in base alla mappatura delle fragilità e dei bisogni dei territori effettuata periodicamente da Caritas Italiana: beni e aiuti materiali per gli indigenti, casa e accoglienza, lavoro.
I progetti saranno realizzati in 13 regioni e, nella selezione, sono state privilegiate 23 località di provincia, molte nel Mezzogiorno, con maggiore necessità di risorse a supporto di interventi sociali. I beneficiari delle iniziative saranno circa 10 mila persone.
Nel Veneto sono stati selezionati due progetti, uno a favore del Patriarcato di Venezia e uno per la Diocesi di Adria-Rovigo.
Il progetto promosso dalla diocesi di Venezia nasce dalla grave situazione occupazionale in seguito all’emergenza Covid 19 e alla crisi dell’acqua alta a Venezia centro storico, che hanno colpito i settori strategici per l’economia veneziana, come quelli del turismo e dei servizi connessi.
L’intervento è fondato sulla promozione di tirocini extracurriculari e le borse di studio (dette anche borse lavoro) per favorire l’occupazione di 22 giovani, studenti al termine del ciclo di qualifica professionale, e di 8 persone particolarmente colpite a livello occupazionale dalla crisi per la pandemia, grazie a tirocini extracurriculari; l’obiettivo è di inserire almeno il 60% di persone nel mondo del lavoro al termine del percorso di tutoraggio.
Il progetto proposto dalla Diocesi di Adria-Rovigo si inserisce in un percorso già avviato e sostenuto per la promozione sul territorio di esperienze di accoglienza di donne (anche con bambini), uomini e famiglie. L’obiettivo è accogliere 9 nuclei familiari (circa 54 persone), 12 donne sole e con figli (circa 24/30 persone) e 9 uomini in stato di grave emarginazione; il progetto intende inoltre sopportare i contesti territoriali dove avvengono le accoglienze, con contributi finalizzati al sostegno di nuove povertà emerse a seguito della crisi economica determinata dal COVID-19.