La terza ondata, in Veneto, potrebbe essere vicina e avrà il volto della variante inglese. Lo rileva Antonia Ricci, direttrice dell’Istituto zooprofilattico del Triveneto, che da ottobre scorso sta conducendo, con il suo team, lo studio genetico del virus così come si presenta in Veneto.
I campioni che sono stati sequenziati nelle ultime due settimane – spiega Antonia Ricci durante il consueto briefing sulla pandemia dalla sede di Marghera della protezione civile regionale – sono stati 296. Nel 17% dei casi il Covid era presente nella sua variante inglese e si tratta di una percentuale molto simile a quella che si sta rilevando in altre regioni d’Italia.
Il problema è che è molto più contagiosa rispetto al virus originario: siamo attorno al 50% in più di capacità di aggredire e insediarsi in un organismo umano. «Perciò ci immaginiamo – afferma la direttrice dell’Istituto Zooprofilattico – che ci sarà anche in Veneto un aumento di prevalenza di questa variante. In Inghilterra, ma anche altri paesi, nel giro di pochissime settimane, questa variante sta sostituendo le varianti precedenti».
Insomma: è più contagiosa, più capace di trasmettersi: «Una variante normale è capace di infettare una certa quantità di persone, l’inglese il 50% in più. Si stima che questa variante sia capace di aumentare l’indice Rt da 0,4 a 0,7 punti in più rispetto ai ceppi normali».
Un aumento che forse si inizia ad avvertire anche nella nostra regione dove, due settimane fa, l’indice segnava 0,62; ma dopo l’aumento di una settimana fa a 0,72, adesso siamo già a 0,78.
Un incremento che, ovviamente, si nota anche in quello del numero di persone che vengono contagiate. Dopo settimana in cui, in Veneto, si è sempre stati sotto i mille casi di contagio individuati in un giorno, nelle ultime ventiquattr’ore si è nuovamente sforata la soglia, arrivando a 1042. E dato che il numero di tamponi è rimasto pressoché uguale in queste settimana (attorno ai 40mila al giorno, tra molecolari e rapidi), l’incremento dei positivi ha probabilmente a che fare con l’effetto della variante.
Se poi le previsioni dovessero malauguratamente avverarsi, l’indice Rt del Veneto potrebbe nel giro di poco tempo salire oltre 1, rasentando l’1,5. Roba da zona rossa ma, soprattutto, da tanti nuovi contagi con drammatiche conseguenze di ricoveri e lutti. (G.M.)