Ogni allievo che non dispone di tecnologia sufficiente può mettersi in contatto con la scuola e, insieme, viene trovata una soluzione. Anche per i docenti, vale lo stesso. In ogni aula è presente un pc con connessione veloce e un videoproiettore per garantire il massimo coinvolgimento anche per chi è in presenza (per chi è in classe, vedere i compagni proiettati sul muro in modalità “maxischermo” è motivo di gioia e fa riavvicinare alla normalità dei tempi pre-Covid).
È la Fad, la Formazione a distanza, così come la si vive nella Scuola di Formazione professionale Dieffe di Spinea a indirizzo ristorativo, dove attualmente la presenza di alunni è ridotta ad un quarto rispetto al consueto pre-pandemia.
è la parte riservata ai laboratori di Sala&Bar e Cucina, come da decreto. Per quanto riguarda le materie culturali invece, gli allievi possono collegarsi esclusivamente da casa, seguendo le lezioni interamente on-line (fatta salva quella percentuale di allievi con difficoltà particolari – BES, DSA o Handicap – che, per legge, possono accedere alla sede anche durante le lezioni teoriche, ovviamente nel rispetto del distanziamento e dell’utilizzo corretto e costante della mascherina).
Così, per fare buona formazione a distanza, ad ogni docente è richiesto di essere competente ed adeguatamente formato nell’utilizzo delle piattaforme on-line per le videoconferenze, di utilizzare quotidianamente classi virtuali dove inserire contenuti multimediali ed esercitazioni coerenti con quanto spiegato (per esempio Classroom) e di sperimentare, tenendo conto delle specificità di ogni singola classe e dei diversi allievi, app con le quali produrre questionari o giochi per verificare, con feedback molto efficaci ed immediati, l’apprendimento dei ragazzi (per esempio Kahoot). Alcune app che i docenti usano ogni giorno permettono di avere lavagne virtuali nelle quali scrivere gli appunti e le spiegazioni come fossero in aula.
È necessario inoltre comunicare e relazionarsi nel modo più curato e vicino possibile, nonostante la stanchezza causata dal comunicare davanti a uno schermo. Il tono di voce accogliente e paziente (pur di fronte a mille e uno imprevisti), l’utilizzo delle chat, l’insegnare i turni di parola e l’efficacia della comunicazione mediata sono una lezione trasversale di cui non bisogna mai dimenticare l’importanza.
Ogni giorno i docenti comunicano con la segreteria, segnalando e verificando chi è assente, chi presente, chi ha problemi di connessione, chi non ha il microfono, a chi manca la webcam e così via. In questo modo, mantenendo un canale aperto e quotidiano con le famiglie, la scuola è efficace nel risolvere problemi tecnici o nell’avvertire i genitori di qualche intoppo.
«Crediamo che comunicare tra noi le pratiche virtuose e ascoltare le diverse esigenze e realtà siano i migliori ingredienti per stare vicino ai sogni dei nostri ragazzi e per garantir loro un futuro professionale di qualità», commenta la direttrice della Scuola, Alessia Ricci.