Giornata tristemente da primato: nelle ultime ventiquattr’ore, in Veneto, sono morte 148 persone, “per” o “con” il Covid.
Mai prima d’ora, in questi dieci mesi di pandemia, si era registrato un così alto numero di decessi, in un giorno, dovuti al virus. Il totale è ora di 4.551 persone.
Ma anche il numero di ricoverati negli ospedali veneti raggiunge il suo record: sono attualmente 3.222, di cui 357 in terapia intensiva. In sostanza ci sono 800 degenti in più rispetto al numero massimo raggiunto nel marzo scorso; e, anche se si tratta di una questione più che altro simbolica, anche il numero massimo di ricoverati in rianimazione – 356 in marzo – è stato superato di una unità.
È il prezzo da pagare al fatto che non si è fatto ricorso al lockdown, rimarca il presidente della Regione, Luca Zaia, durante il consueto appuntamento con i media, nella sede della protezione civile a Marghera.
«Se tutti fossimo chiusi in casa avremmo numeri inferiori». Ma la scelta – a livello locale come nazionale – è stata quella di provare a convivere con la pandemia, evitando il confinamento totale. «Per ridurre i numeri – riprende Zaia – dobbiamo investire di più nel distanziamento sociale. Se tutti portassero la mascherina bene e praticassero uno stile di vita rigoroso, evitando gli assembramenti, i numeri andrebbero giù. Anche perché, finché non arriverà l’estate prossima, avremo a che fare con l’epidemia».
Va anche in questa direzione la nuova ordinanza firmata dal Governatore e operativa dalla mezzanotte di venerdì 11, fino al 15 gennaio. Il provvedimento ripropone il precedente e conferma, per esempio, il numero massimo di clienti nei negozi e nei supermercati: 1 negli esercizi fino a 40 metri quadrati, poi 1 ogni 20 metri quadrati ulteriori.
Fra le novità, cambia la fascia oraria in cui agli esercizi viene chiesto di dare la precedenza agli anziani: diventa quella dalle 10 alle 12.
Viene poi anticipato l’orario a partire dal quale le consumazioni al bar si possono fare solo al tavolo: da sabato 12 saranno le 11 del mattino. «E dopo la consumazione – conclude Zaia – subito su la mascherina». (G.M.)