Stop alle passeggiate in piazze in centro, alle “vasche” lungo il corso, ai giri sul lungomare… La nuova ordinanza della Regione Veneto è uno stop a tutte le forme di assembramento.
Dalla mezzanotte di venerdì 13 novembre al 3 dicembre, passeggiate e attività sportiva saranno possibili solo lungo percorsi non affollati. Lo ha rimarcato il Governatore del Veneto, Luca Zaia, presentando le decisioni principali durante il quotidiano briefing nella sede della Protezione civile, a Marghera.
Resta obbligatorio l’uso della mascherina, fuori dall’abitazione, per tutti, tranne per i bambini sotto i 6 anni, per chi fa attività sportiva intensa (cioè corre), per chi ha patologie o disabilità incompatibili con la copertura di naso e bocca.
Tornano i mercati all’aperto come li avevamo visti nel periodo del lockdown: perimetrati, con un solo varco per entrare e uno per uscire.
Il sabato e la domenica sono chiusi i centri commerciali, salvo per le rivendite di generi alimentari, per farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie. La domenica, in particolare, sono chiusi anche tutti i negozi al dettaglio, salvo – anche in questo caso – quelli di alimentari, farmacie, edicole e tabaccherie.
La spesa può essere fatta da un solo componente per nucleo familiare, salvo quando ci sia esigenza di accompagnare anziani o di essere accompagnati da bambini.
A tutti i negozianti una forte raccomandazione: quella di garantire l’accesso nei negozi e supermercati, nelle prime due ore del mattino, a chi ha più di 65 anni.
La vendita con consegna a domicilio è sempre consentita e fortemente raccomandata.
Nelle scuole elementari e medie, dove ancora si fa lezione in presenza, vengono stoppati gli insegnamenti di educazione fisica, canto e strumenti musicali a fiato.
A chi trasgredisce multe da 400 a mille euro.
«Non vogliamo giocare a guardie e ladri con questa ordinanza – commenta Zaia – ma vogliamo fare intervento solido e che non sconvolga la vita di nessuno. Cambierà un’abitudine: chi voleva fare una “vasca” la eviterà, almeno per due settimane. Ne va del bene comune». (G.M.)