Da domani, martedì 10 novembre, il Veneto potrebbe trovarsi nella condizione di regione con la più bassa percentuale di positivi al Covid rispetto al numero di tamponi effettuati.
Il Governatore Zaia ha infatti annunciato che la Regione caricherà, nell’insieme dei dati che vengono condivisi a livello nazionale, anche i circa diecimila tamponi rapidi che vengono effettuati ogni giorno. «Fino ad oggi – precisa Zaia – anche le positività riscontrate con i rapidi venivano conteggiate nell’ambito del numero di quelli molecolari, alzando così in maniera impropria il tasso di incidenza tra positività e tamponi».
Perciò il Veneto, che nelle ultime ventiquattr’ore ha registrato 2223 nuovi positivi e che negli ultimi giorni ha segnato percentuali tra il 16 e il 18% di nuovi contagiati sul totale delle persone sottoposte a tampone, potrebbe scendere al 12-13% reale circa.
E, d’altro canto, è ovvio che se dai tamponi rapidi risultato dei positivi, che vengono conteggiati nel complesso delle persone infettate, non si capisce perché i test rapidi dovrebbero essere estromessi dalla contabilità e dalle statistiche.
Sarebbe anche un modo per mostrare al Paese che il Veneto sta ancora contenendo in maniera significativa l’incedere della pandemia.