La chiamata passa ai veterinari: «Venite a darci una mano: aiutateci a fare i tamponi o la pressione sugli ospedali diventerà troppo pesante».
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, coinvolge i 2450 veterinari che operano nel territorio: «Abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti, in questo momento, per fare tamponi. I test diagnostici sono la base per mettere in sicurezza la popolazione, per scoprire i focolai e fare il tracciamento».
È questo l’appello fatto durante l’aggiornamento quotidiano che Zaia fa mercoledì 4 novembre, dalla sede della Protezione civile a Marghera, sull’evoluzione della pandemia.
E non paia strano che la scelta sia caduta sui veterinari; Zaia la motiva così: « L’uomo è un mammifero, tutti i mammiferi hanno sette vertebre cervicali; e i veterinari sanno benissimo com’è fatto il corpo dei mammiferi: fanno due esami di anatomia, conoscono la fisiologia, fanno esami di chimica…».
Insomma, hanno le competenze per prendersi cura di quel particolare mammifero di cui in genere non si occupano. In particolare per l’effettuazione di tamponi: «Potrebbero, per esempio, rendersi disponibili per i drive-in; sono titolati a praticare questi test e non hanno bisogno di corsi di formazione. Ad ogni modo – prosegue il Governatore – iniziamo i colloqui con i rappresentanti della categoria e chiedo a tutti un sacrificio per fare squadra e lavorare per i cittadini». (G.M.)