L’emergenza Covid si abbatte sugli agriturismi del veneziano con una perdita di presenze, nella stagione estiva 2020, che si attesta tra il 40% e il 50%.
Agriturist Venezia, l’associazione degli agriturismi afferente a Confagricoltura, analizza i primi dati che dimostrano un sostanziale cambiamento del turismo a cui si era abituati.
“L’emergenza Covid cambia tutto – sottolinea Luigi Toffoli, presidente di Agriturist Venezia. – Nel territorio veneziano, che tradizionalmente ospitava 37 milioni di presenze l’anno, eravamo abituati ad un turismo internazionale, con pernottamenti anche per periodi lunghi. Da una prima analisi sulle presenze registrate nella stagione estiva che si è appena conclusa, risulta che lo scenario è completamente mutato. Quest’estate, vista anche la mancanza di un traffico aereo regolare, abbiamo registrato la presenza importante di clienti italiani che hanno soggiornato nelle nostre strutture per periodi più brevi. Dobbiamo precisare che il mese di agosto è andato benissimo, ma certamente si è avuto in generale un calo complessivo che, a fine stagione, si assesta con una perdita che va dal 40% al 50%. Dobbiamo considerare anche che abbiamo potuto riaprire i nostri agriturismo soltanto a giugno e che di fatto la stagione è partita a metà luglio”.
Nel Veneziano sono oltre un centinaio gli agriturismi inseriti in contesti di notevole pregio naturalistico e storico ed artistico. “In alcune strutture si sono avute comunque anche presenze di turisti stranieri», commenta Giulio Rocca, socio di Agriturist. «Le prenotazioni sono arrivate spesso all’ultimo momento, perché le persone, anche gli stranieri, verificano prima l’andamento dei contagi delle regioni”.
E il presidente di Confagricoltura Marco Aurelio Pasti conclude: “E’ mutato radicalmente il concetto di turismo, che va ripensato e riorganizzato secondo le nuove esigenze del distanziamento sociale e della vacanza di prossimità. Speriamo quindi che un nuovo target di clientela ci aiuti a promuovere il nostro territorio che risponde al meglio alle esigenze emergenti riguardo la sicurezza e si rivolge ad un turismo che apprezza la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale”.