Un edificio sottoposto a lavori di adeguamento in tempi ultrarapidi. E in pieno agosto. Ma i professionisti e le imprese cercati non si sono tirati indietro: giù un muro, interventi agli impianti elettrico e idraulico, piastrelle nuove, spostamento del locale della “nanna”, consolidamento del solaio, ridipintura delle stanze…
Il nido integrato S. Domenico Savio e la scuola d’infanzia S. Giovanni Bosco sono due realtà parrocchiali della Gazzera ormai pronte a iniziare l’anno 2020-2021 all’insegna delle attenzioni (vincoli normativi e prudenze) anti-Covid. La recente esperienza dei centri estivi, anche se con funzioni e regole un po’ diverse, è stata un buon collaudo.
Il grazie a una rete di persone generose. Il parroco, don Ottavio Trevisanato, è il rappresentante legale della struttura: «Sono contentissimo che riparta questo servizio per i bambini, come segno di ripresa generale. Spero che segni l’avvio di un rapporto nuovo con le nostre famiglie. La fiducia è cresciuta grazie all’esperienza delle attività estive. Per noi è primario il rapporto con la Fism, con cui abbiamo condiviso, in piena sintonia, i passi fatti».
Grande la riconoscenza del parroco di S. Maria Ausiliatrice per chi, con grande e pronto senso del dovere, ha accettato l’incarico metter mano all’edilizia esistente per adattarla alle nuove regole, così da mantenere i numeri degli anni scorsi. E anche per chi sta curando gli aspetti operativi, burocratici e di relazione con le educatrici/maestre e con le famiglie.
Quali le indicazioni dai centri estivi? Enrica Visman, oltre che insegnante e “referente covid”, è coordinatrice di nido e scuola: «I numeri quest’estate non erano e non potevano essere alti. I bambini rispondono bene alle norme che dai, se le fai passare per un gioco. Le abbiamo applicate con grande rigore e a volte questo ha dato l’impressione di una fiscalità eccessiva e inutile. Ma era corretto agire così. Abbiamo fatto tesoro dell’esperienza dei centri estivi, familiarizzando con numerosi aspetti delle Linee Guida. Benché per la scuola ci siano sostanziali differenze: il rapporto di un educatore ogni cinque bambini, ad esempio, è superato».
Lo stato delle iscrizioni. «Ad oggi, il nido è al completo: 25 posti, e qualcuno in lista d’attesa; la scuola d’infanzia (due sezioni) vede al momento 54 iscritti su 58». Sono due realtà integrate che garantiscono continuità pedagogica, didattica e di stile nel rispetto delle regole. Il nido parte il 3 settembre con i “vecchi” iscritti; poi ci sarà l’inserimento dei nuovi. Il genitore, o chi per lui, trascorrerà tre giorni pieni con il bambino all’interno della struttura; poi il bambino inizierà a stare da solo. «Così adulto e bambino entrano nelle dinamiche dell’asilo». La scuola d’infanzia, per i piccoli, comincerà invece il 7 settembre. Trascorreranno due ore insieme ai genitori, con un momento comune in giardino. L’8 settembre toccherà anche ai medi e ai grandi. La mensa (cucina interna) entrerà in servizio dal giorno dopo.
Da ottobre, per chi, alla scuola d’infanzia, si avvarrà del post-scuola, l’uscita sarà alle 16.30, anziché alle 16.
Il personale è in crescita. «Osservare le regole permette di ridurre ragionevolmente i rischi e avere una tracciabilità dei movimenti e dei contatti personali», conviene Visman.
L’organico? «Come personale siamo a posto. Col comitato genitori e il comitato di gestione economica c’è l’accordo per aggiungere un part-time all’infanzia, più, forse, un’altra figura per il nido che si occupi delle entrate e delle uscite. Forse amplieremo un po’ il numero del personale», concede. «Nei prossimi giorni capiremo meglio quale impegno richiederanno le pulizie».
Un’estate intensa, senza tregua anche durante le ferie, tra riunioni con la Fism, collegamenti online e, soprattutto, un affiatato lavoro in tandem con la segretaria, Elisa Tosi, come, ad esempio, per reperire una sostituzione di maternità per il nido. E il continuo riferimento a don Trevisanato. «Vogliamo tenere unita la squadra e riconoscere il giusto valore alle persone: informarle, ascoltarle, coinvolgerle. La nostra pedagogista ci aiuta in modo determinante a seguire linee comuni».
Al di là dei dettagli organizzativi, quali sono l’umore e le aspettative? «La preoccupazione ci sarà… almeno finché non sarà rotto il ghiaccio. Una grossa sfida è guadagnare la fiducia e stabilire una forte alleanza con le famiglie per collaborare assieme. Per i bambini sei mesi di stop sono stati tanti… Le dinamiche sono in divenire. Perciò, penso che la parola d’ordine sia “flessibilità”». Che fa il paio con “sperimentazione”. Il lavoro di psicomotricità non partirà prima di gennaio: «Desideriamo vedere come andranno questi primi mesi, anche sotto il profilo epidemiologico. Niente da fare per il progetto dell’orto-giardino alla Casa di Anna, la fattoria solidale di Zelarino: richiederebbe relazioni e contatto fisico».
Prepararsi al nuovo anno ha significato anche confrontarsi e consigliarsi tra realtà simili. «Lo abbiamo fatto costantemente con la Fism, a livello nazionale – conclude la coordinatrice –. E ci teniamo in contatto con le vicine scuole parrocchiali di S. Maria del Suffragio (Asseggiano) e S. Barbara».
Giovanni Carnio