Presentato a Venezia un gel innovativo in grado di rimuovere diverse tipologie di patine e far nuovamente apprezzare la bellezza di ogni manufatto artistico. È il risultato di un trasferimento tecnologico dall’accademia all’impresa, in un ambito molto caro all’Università Ca’ Foscari Venezia e alla città che la ospita, quello della conservazione dei beni culturali.
Ca’ Foscari, in collaborazione con Brenta srl, azienda detentrice della proprietà intellettuale e unica produttrice di Nasier – il gel in questione – ha presentato il prodotto, adatto alla rimozione selettiva di patine biologiche, organiche ed acriliche da manufatti lapidei, lignei, tessili, pittorici e cartacei.
Per far conoscere e apprezzare tale invenzione l’ateneo veneziano ha organizzato in collaborazione con l’azienda Brenta srl una dimostrazione pratica di pulitura, applicando uno dei prodotti della linea Nasier (nello specifico Nasier Lapideo L01) ad un elemento decorativo su colonna della balaustra, nel giardino del palazzo veneziano di Ca’ Dolfin, una delle sedi dell’ateneo. In contemporanea si è svolto nell’Aula Magna del palazzo un convegno per approfondire con esperti del settore le potenzialità del nuovo metodo.
L’invenzione nasce in seno a Ca’ Foscari nel corso degli studi in Scienze Chimiche per la Conservazione e il Restauro dell’allora studentessa Irene Scarpa, confluiti nel 2013 in una tesi sulla rimozione di patine biologiche da superfici lapidee alle Terme di Caracalla, in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma.
A questo segue una domanda di brevetto italiana, depositata il 28 agosto 2015 e successivamente estesa.
Insieme a Pietro Riello, Direttore del Dipartimento di Scienze Molecolari e Nanosistemi e ad altri ricercatori, Irene Scarpa fonda nel 2016 la società spin off Nasiertech con l’obiettivo di commercializzare una gamma di prodotti (Nasier) e soluzioni specifiche per la rimozione delle patine biologiche, organiche ed acriliche da vari materiali.
Lo spin off universitario viene infine acquisito, insieme al suo corredo di proprietà industriale, dall’azienda Brenta Srl del gruppo industriale Nine Trees Group, affiliata all’Università Ca’ Foscari attraverso il Programma RICAP (Research and Innovation Corporate Affiliates Programme).
I prodotti sono costituiti da enzimi stabilizzati con strutture inorganiche ed inerti. Rappresentano un metodo innovativo per la rimozione di patine biologiche, organiche ed acriliche da diversi supporti. La loro tecnologia ha trasformato la già nota pulitura enzimatica in una tecnica efficiente ed applicabile ad ogni tipo di intervento, piccolo o vasto che sia. I prodotti infatti non necessitano di costanti aggiustamenti di pH e temperatura, tipici della pulitura enzimatica.
«Sono prodotti eco compatibili, non tossici, sicuri per l’operatore e l’ambiente», assicura chi li produce. «Sono pronti all’uso, possono essere applicati direttamente sulla superficie da trattare o su una interfaccia posta al di sopra della zona interessata, agendo in 45 minuti (opere lapidee) e in 3-5 minuti (icone in legno, opere pittoriche, tessuti e carta). Rispetto ai metodi normalmente utilizzati, diminuiscono sensibilmente il numero di applicazioni necessarie a rimuovere le patine, rendendo la superficie subito pronta per altri trattamenti di restauro, i quali possono tranquillamente essere alternati tra un trattamento e l’altro».