È una storia a lieto fine, quella che può raccontare G.M., 46 anni, di Benevento, che dopo essere stato colpito da un grave ictus che gli aveva paralizzato la parte sinistra del corpo, si vedeva costretto in carrozzina ed è invece riuscito a tornare a camminare. Un risultato diventato possibile grazie alla riabilitazione neurologica effettuata all’Irccs San Camillo del Lido, centro di eccellenza internazionale in quest’ambito, grazie all’equipe guidata dal dottor Francesco Piccione, e poi a un eccezionale doppio intervento in contemporanea di applicazione delle protesi all’anca di entrambe le gambe eseguito a Villa Salus di Mestre dal dottor Stefano Rigotti (foto), responsabile dell’Ortopedia.
“Il 18 novembre 2019 la mia vita è cambiata – racconta G.M., classe 1973, sposato, una figlia, titolare di uno studio di marketing e comunicazione per eventi culturali, sportivo con la passione della corsa – Ricoverato in gravi condizioni all’ospedale, a causa dell’ictus, sono stato colpito anche da setticemia a causa di un’infezione urinaria. I medici hanno deciso il mio trasferimento d’urgenza, in elicottero, al Cardarelli di Napoli, dove sono stato più volte vicino alla morte per alcune ischemie e sono anche finito in coma”.
Appena stabilizzato al minimo livello accettabile il quadro clinico, la moglie s’informa se sia possibile trasportare il marito all’Irccs San Camillo, dove il paziente arriva il 3 febbraio scorso dopo un viaggio di 10 ore in ambulanza.
“Al Lido – prosegue G.M. – ho iniziato una lunga riabilitazione, durata fino alla fine dello scorso mese di giugno. Sono arrivato in carrozzina, incapace di stare in piedi e di camminare e sono riuscito, dopo mille sacrifici, accompagnato dal personale sanitario giorno per giorno, passo dopo passo, a recuperare la posizione eretta con l’ausilio del deambulatore. Durante il programma di riabilitazione, facendo delle ulteriori analisi, è risultato che avevo dei grossi problemi alle anche di entrambe le gambe, su cui era necessario intervenire”.
Ed è in questo momento che entra in scena il dottor Rigotti, responsabile dell’Ortopedia dell’ospedale Villa Salus di Mestre, delle Suore Mantellate di Pistoia, le stesse che gestiscono l’Irccs San Camillo: Rigotti studia la situazione e decide il da farsi, portando il paziente in sala operatoria il 7 luglio.
“Ho proposto un’unica operazione – spiega Rigotti – dunque con un’unica anestesia totale, per l’applicazione di entrambe le protesi in contemporanea. Sono intervenuto con una tecnica innovativa, mini invasiva, con accesso anteriore e non laterale, di modo da preservare al massimo possibile la muscolatura. Se si fosse scelta l’opzione tradizionale, sarebbe stato necessario fare due operazioni distinte, dunque due anestesie, con tempi di gestione e di recupero di una seconda fase di riabilitazione, inevitabilmente più lunghi e con maggiori difficoltà per il paziente”.
Tra riabilitazione neurologica e doppio intervento di artroprotesi in contemporanea, il risultato è straordinario: a distanza di otto mesi dall’ictus, G.M. è tornato a camminare, senza il supporto neppure di una stampella, come ha voluto lui stesso testimoniare con un video che riprende una passeggiata in spiaggia, sulla battigia.
“E’ stata dura, i momenti di scoramento sono stati molti, ho attraversato mille difficoltà, ma non ho mai mollato. La svolta è arrivata al San Camillo e a Villa Salus – sottolinea il diretto interessato, che da qualche giorno è rientrato a Benevento dove continua il suo percorso di recupero – Nelle due strutture ho trovato persone eccezionali, che si dedicano al lavoro con grandissima competenza e un’umanità fuori dall’ordinario. Sono stato fortunato. Un grazie particolare desidero rivolgerlo al dottor Rigotti, che è stato una piacevolissima sorpresa, un professionista esemplare che mi ha aiutato a ritornare alla vita. Avevo qualche titubanza nel fare il doppio intervento in contemporanea alle anche; ha avuto ragione lui che mi ha assicurato, inoltre, che con questa tecnica innovativa le protesi possono sopportare la sollecitazione di qualsiasi movimento. Sono sempre stato uno sportivo, mi è sempre piaciuto correre: gli ho promesso che presto riuscirò a partecipare a una piccola maratona”.
I progressi stessi, d’altronde, corrono: ieri il paziente ha effettuato una marcia a passo spedito per due ore.
“L’esito felice della vicenda – osserva Rigotti – dimostra che pazienti come G.M. possono riprendersi pienamente, con enormi benefici anche dal punto di vista psicologico”.
“Siamo felicissimi di aver contribuito alla guarigione di questa persona che da Benevento ha voluto rivolgersi alle nostre strutture – dichiara il direttore generale vicario di Villa Salus e amministratore delegato del San Camillo, Mario Bassano – Questo è l’esempio di quanto sia importante la sinergia tra i due ospedali e la collaborazione dei nostri specialisti. È un valore aggiunto, che mettiamo a disposizione di chiunque ne abbia bisogno. Speriamo di poter raccontare presto altre storie così a lieto fine”.