È mancato per un malore improvviso, mentre era fra le montagne che amava. Luciano Frollo, 87 anni, era un’istituzione, a Venezia, e una sicurezza.
Da settant’anni si occupava di oreficeria, proseguendo la tradizione di famiglia, avviata 110 anni fa, ancora prima della Grande Guerra, dal nonno Augusto. Ma i suoi interessi e le sue passioni erano ampi, spaziavano: erano quelli dei veneziani, come la voga, la montagna a lo storico associazionismo (era confratello della Scuola Grande di San Teodoro), ma erano anche quelli – insoliti per un uomo della città d’acqua – come le automobili e le motociclette.
Luciano Frollo era un uomo talmente appassionato della vita da viverla appieno, a 360°, con una partecipazione intensa all’esperienza di fede: dal 1981, insieme alla moglie Marisa – mancata poi prematuramente, nel 2007, dopo lunga malattia – era entrato nel Cammino neocatecumenale. Ai Santi Apostoli faceva parte della seconda comunità attiva in parrocchia.
Naturalmente era spiritoso, ottimista, di compagnia: è con queste doti che si vive bene e si fanno grandi cose.
Da ragazzo, Luciano Frollo si era fatto le ossa nel laboratorio orafo Marzot, a Santa Maria del Giglio, dove – ricordava spesso – c’erano artisti applicati all’oreficeria. Dopo tre anni da Marzot, Luciano era entrato nel negozio di famiglia, sul ponte di Rialto; da lì la famiglia ha poi aperto un’altra gioielleria, in Merceria del Capitello, dove l’attività procede ancora, guidata dal figlio di Luciano, Simone. Per una vita Luciano Frollo ha rappresentato una garanzia nella conoscenza e e nel commercio di preziosi.
Ma, appunto, al centro della sua vita c’era anche la famiglia: ha avuto tre figli, tredici nipoti e tre bisnipoti. E poi gli hobby. Tra questi la voga, in particolare alla veneta: socio benemerito della Canottieri Querini dal lontano 1946 (quando aveva solo 14 anni), ha partecipato a tantissime edizioni della Vogalonga, soprattutto sulla Disdotona, la sua imbarcazione preferita; ha partecipato, tra l’altro, alla “sfilata” sul Tamigi, in occasione del Giubileo per i 60 anni di regno della regina Elisabetta II.
Quindi la montagna, che ha sempre frequentato sia d’inverno (fino a qualche anno fa sciava ancora) che d’estate (era gran camminatore); da decenni era socio del Cai e della Giovane Montagna. Infine, era socio attivo della benefica “Duri i banchi”.
I funerali di Luciano Frollo sono stati celebrati giovedì 20 agosto nella basilica dei Ss. Giovanni e Paolo, così da consentire l’afflusso in sicurezza di tante persone che l’hanno conosciuto e gli hanno voluto bene. (G.M.)