Nell’Ulss 3 Serenissima i casi positivi al Coronavirus, ad oggi, sono 18. Si tratta, in percentuale, di 0,3 persone positive ogni 10 mila abitanti. Di questi 18 soggetti positivi, quelli collegati a casi importati sono 12, 6 invece sono i casi che si sviluppati qui; 8 delle persone positive sono italiane e 10 invece sono straniere. Gli isolati attualmente sono 196, i ricoverati 3: tutti in reparto a Dolo e nessuno nelle terapie intensive, svuotate di pazienti positivi al virus dal 31 maggio.
È questa la fotografia odierna del Covid 19 presentata dal Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria veneziana, Giuseppe Dal Ben, nel corso del punto stampa avvenuto questa mattina: “Quelli che io chiamo gli ‘indicatori di cantiere’, cioè i positivi, i ricoverati e i pazienti in terapia intensiva, i tre parametri che ci fanno capire l’andamento dell’epidemia ‘sul campo’, ci danno l’idea reale di come sia la situazione. Al momento è sotto controllo. I casi positivi sono limitati e per la maggior parte sono contatti di altri positivi emersi in altre province. Ma è una situazione che va attenzionata con molta concentrazione da parte nostra. Vogliamo intervenire subito sui focolai per circoscriverli e spegnerli immediatamente”.
Quando si accerta un caso positivo l’Ulss 3 fa partire la necessaria indagine epidemiologica sui contatti stretti della persona, per verificarne l’eventuale contagio: a tutti loro viene fatto il tampone e vengono posti in quarantena. Le indagini epidemiologiche vengono svolte anche a partire da casi acclarati in altra azienda sanitaria che abbiano avuto contatti in questa Ulss. E il contatto di un caso positivo di altra Ulss può essere a sua volta positivo, dando origine ad una nuova indagine epidemiologica. “Si tratta di micro-focolai – spiega Dal Ben – accesisi dopo che siamo rimasti senza alcun caso di positività per un intero mese, fino al 9 luglio”.
Dall’inizio dell’epidemia ad ora il totale dei casi all’interno dell’Ulss 3 è arrivato a 1.931. I decessi sono stati 253, il 13%, e i guariti 1.660, l’86%.
“Ci stiamo preparando per l’autunno, che è ipotizzato come periodo di ritorno importante del virus, con un piano di sanità pubblica – ha detto poi il Direttore Generale -. Siamo già pronti con le strutture. Ora siamo in una fase di convivenza con il virus: è presente, circola. Teniamo monitorate le strutture sanitarie e sociosanitarie, con particolare riguardo alle case di riposo (che al momento registrano zero contagi, sia tra gli ospiti che tra gli operatori). Vogliamo poi fare la nostra parte anche con le comunità straniere presenti nel nostro territorio per la gestione ottimale dell’epidemia”.
L’Ulss 3 ha così lanciato un progetto che invita le badanti a presentarsi, anche senza appuntamento, al Dipartimento di prevenzione in Piazzale Giustiniani, a Mestre, per effettuare il tampone. “Vogliamo assicurare a chi è assistito da queste persone la massima sicurezza, con un test ad accesso libero che si può fare da lunedì a venerdì, dalle 11 alle 12, e il lunedì anche nel pomeriggio, dalle 14 alle 15. Accettiamo qualsiasi tipo di collaboratrice o collaboratore per anziani, soprattutto in questa fase di rientri notevoli dall’Est Europa”.
Il Direttore conclude con una raccomandazione che ripete da mesi: “Tutto ciò che deve fare la cittadinanza in questo momento, per favorire la massima collaborazione nel contrasto al Covid, è lavarsi le mani spesso, evitare gli assembramenti, favorire il distanziamento e indossare le mascherine. È importante che tutti si facciano carico di un alto senso civico, con comportamenti che evitino sempre il contagio”.