Si inizia con il “giro coccole”, e già le code si agitano, gli occhi degli ospiti si illuminano. Poi si prosegue con il gioco dei croccantini, che gli anziani nascondono sotto dei piccoli birilli su un vassoio, e che poi i cani ritrovano in fretta grazie al loro fiuto. E poi ancora le carezze, le spazzole sul pelo degli animali, felici di essere accuditi con affetto.
È giorno della pet therapy oggi all’Antica Scuola Santa Maria dei Battuti di Mestre, un progetto iniziato nel mese di aprile che attualmente coinvolge due gruppi di 12 anziani ciascuno, impegnati in attività guidate dalle operatrici delle due associazioni partner dell’iniziativa, “We animal” e “Cani per caso”.
A illustrare il progetto sono stati questa mattina, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta all’interno della struttura di via Spalti, l’assessore comunale alla Coesione sociale, Simone Venturini, la presidente dell’Antica Scuola dei Battuti, Laura Besio, i consiglieri del CdA dell’Istituzione, Federica Zago e Teodoro Marolo, Silvia Pasqual, referente dell’associazione Cani per caso, e Margherita Pilla dell’associazione We Animal.
L’Antica Scuola dei Battuti – ha spiegato Besio – è un centro servizi alla persona a 360 gradi che accoglie in regime di residenzialità circa 350 persone non autosufficienti ma anche una cinquantina di anziani in regime di semiresidenzialità che ogni giorno, dalle 8.30 alle 16.30, arrivano alla struttura per fare attività di vario tipo, dalla fisioterapia ai laboratori di gruppo, per rafforzare le proprie capacità residuali. “Le cure mediche però – ha sottolineato Besio – non bastano: il progetto di pet therapy è nato proprio con l’obiettivo di migliorare ulteriormente il servizio che offriamo ai nostri ospiti, facendo in modo che la loro permanenza qui sia più serena e piacevole. I risultati che finora abbiamo registrato sono davvero sorprendenti, non solo per le persone direttamente coinvolte nel progetto, ma anche per i loro familiari e per il personale dell’intera struttura, che risente positivamente del clima di festa e di serenità che queste attività suscitano”.
“I luoghi come questi – ha sottolineato Venturini – non sono parcheggi o depositi. Sono luoghi dove chi ha dato molto alla città trascorre una parte della propria vita: una nuova casa in cui si deve poter vivere in serenità, come in famiglia, e stare bene. Ringrazio di cuore tutte le persone che in questa struttura si prendono cura degli anziani e le associazioni che hanno reso possibile l’avvio di questo progetto di pet therapy: un esempio ben riuscito di collaborazione efficace tra il pubblico, le famiglie, il mondo del volontariato. Grazie a iniziative come questa, grazie a persone come quelle che sono qui oggi, molti nonni sono più felici. Grazie perché fate le cose con il cuore, e non solo perché bisogna farle”.
Cinque i cani messi a disposizione da We animal e Cani per caso per la pet therapy: Jago e Minnie, due meticci di 3 e 8 anni, e poi Ella, una piccola maltese di 8 anni, Maya, un golden retriver affettuosa un po’ pigra, e Louise, border collie, la più anziana del gruppo con i suoi quasi 14 anni.
“L’obiettivo principale del progetto di interventi assistiti con gli animali – hanno spiegato Pilla e Pasqual – è valorizzare la relazione tra uomo e animale. Le attività che proponiamo, anche in forma di gioco, incoraggiano l’anziano a prendersi cura degli animali, dando loro da mangiare, spazzolandoli, accarezzandoli. Le stimolazioni sensoriali, l’esecuzione di piccole sequenze di azioni, l’interazione affettiva con i cani, che sono dei naturali semplificatori di relazioni, sono strumenti preziosi per stimolare le capacità comunicative ed espressive degli anziani, facilitare il recupero della memoria di esperienze simili vissute in passato, alleviare il senso di solitudine contrastando l’apatia e contenendo ansia e aggressività”.