«Questi soggetti economici investono in vista di un tornaconto finanziario. E nel farlo passano sopra alla salute del paziente e al buon nome dell’odontoiatria italiana»: lo dice Filippo Stefani, presidente di Andi Venezia, l’associazione dei dentisti, a proposito del fallimento della catena odontoiatrica Dentix, presente con 57 sedi in Italia, una delle quali in piazza Ferretto a Mestre.
«La salute – prosegue il dott. Stefani – è un diritto da tutelare e non un affare da gestire. La vicenda Dentix mette in risalto quello che da sempre andiamo dicendo: le catene low cost lavorano secondo una distorta ottica commerciale, all’interno della quale il paziente viene all’ultimo posto».
Spesso, infatti, il paziente attiva un finanziamento con una società per pagare le cure: «La catena incassa i soldi subito e il paziente deve continuare a versare le rate alla finanziaria, anche se la società chiude e le cure non sono terminate. Come associazione non possiamo assistere passivamente a questa deprimente deriva della tutela della salute e ricordiamo il nostro servizio di guardia medica odontoiatrica al quale possono rivolgersi i pazienti Dentix in caso di urgenze».
Quella che è in atto, secondo Andi Venezia, è un’invasione del mondo odontoiatrico da parte di società di capitali che investono unicamente in vista di un ritorno economico. «Questi soggetti economici investono il loro denaro in vista di un tornaconto finanziario. Quindi – conclude Stefani – la loro ottica sarà quella di vendere una terapia anziché quella di prendersi cura del paziente. L’odontoiatra vive e coltiva la sua attività e la stima che riesce ad ottenere per sé proiettandole verso il futuro mentre questo tipo di società economiche investono il loro capitale al fine di ottenerne un rendimento immediato».